Da Waterloo in cerca di identità

Un riposo lungo 200 anni, a 100 metri oltre la linea del fronte britannico, qualche spanna sotto terra.

 

Il giovanissimo soldato in questione, abbattuto da una palla di moschetto (ritrovata nei pressi del torace) durante l'epilogo della carriera militare di Napoleone, il 18 giugno 1815 a Waterloo, teatro dell'ultimo sanguinoso atto delle guerre napoleoniche. Cocente debacle che costringe il comandante corso ad uno dei più celebri nonché celebrati esili della storia, a Sant'Elena. Contro la settima coalizione l'armata di Napoleone, già segnata dalla dispendiosa spedizione russa e dagli inutili sforzi profusi nella battaglia di Lipsia, di fatto riconsegna i popoli europei in mano agli "antichi regimi".

La battaglia si consuma precisamente nel territorio del villaggio di Mont-Saint-Jean, a pochi chilometri a sud della cittadina di Waterloo, e vede il dispiegamento degli eserciti britannico del Duca di Wellington, e quello prussiano del feldmaresciallo Gebhard Leberecht von Blücher, a dispetto del nemico napoleonico, in netta caduta libera. Proprio qui, nei paraggi di un campo di grano, il 5 giugno 2012, durante il cantiere per la realizzazione di un parcheggio per la ricorrenza dei 200 anni della battaglia, è riaffiorato dal terreno lo scheletro di un "reduce" di quel crocevia per le sorti europee. Ad oggi, anche a margine di rilievi e indagini approfondite, non è ancora dato sapere se si tratti di un soldato britannico o tedesco. La prima ipotesi si scontra con l'usanza inglese di riportare in patria le salme dei caduti. Sulla seconda opzione, vicino al corpo è stato rinvenuto un pezzo di legno che potrebbe raccontarci qualcosa in più sulla sua nazionalità. Ad un'osservazione più attenta si intravede una "F" prima della sequenza "C.B.". Le tre iniziali combinate riconducono alle identità di tre soldati tedeschi, ma, per ragioni diverse, due possono essere esclusi, mentre resta tutt'ora valida la pista che porta a Friedrich Brandt, 23enne in forza nella Legione tedesca del re per il re britannico Giorgio lll.

Potrebbe quindi essere stato seppellito frettolosamente dai compagni dopo il trapasso. Lo scheletro mostra il cranio spezzato e manca delle mani e di un piede. Un molare lacerato fa invece intuire come, con tutta probabilità, venisse usato per aprire fiaschette di polvere da sparo. Mentre dall'uniforme, completamente marcita, sono stati recuperati una palla di moschetto, una ventina di monete e una pietra focaia. Il ritrovamento delle spoglie del soldato, che aveva all'incirca 20 anni al momento della morte, è un evento eccezionale se considerato il fatto che sia stato rinvenuto intatto. Oltre a ciò, va precisato anche che l'identificazione dei caduti dell'epoca in questione è un affare ancora più complicato, se si pensa al solo fatto che non c'era l'intenzione di lasciare indicazioni di alcuna sorta per il riconoscimento delle salme. 

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