Colonialismo Italiano
Per ritrovare le motivazioni che hanno spinto gli italiani a battersi in territori stranieri, più in particolare in Africa, bisogna analizzare la definizione d' imperialismo e ispezionare i vari periodi di espansione del Regno d’Italia.
L'imperialismo fu un fenomeno di notevoli dimensioni e importanza, visto il numero straordinario di paesi che vi parteciparono, prevalentemente Europei. Questa “Corsa alle colonie” durò dal 1870 al 1914 circa e fu mosso, essenzialmente, da nuovi interessi da parte delle super potenze mondiali.
Basti pensare che in Europa, dopo una serie di guerre che avevano definito gli assetti geografici dei paesi, si consolidò nella mente di tutti i regnanti l' idea del “Grande impero” tramite strategie e politiche di conquista. Le spinte che portarono a tali politiche erano economiche, strategiche, dovute a movimenti nazionalisti e con l’obiettivo del mantenimento di una pace tra le varie potenze mondiali, La guerra passo da essere combattuta con le armi a essere combattuta a colpi di mosse diplomatiche.
Nel frattempo per mantenere la pace furono siglati vari patti:
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Lega dei 3 imperatori, 1872 (Germania, Austria, Russia)
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Duplice alleanza, 1879 (Germania, Austria, successivamente nel 1882 Italia)
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Accordi del mediterraneo, 1887 (Inghilterra, Austria, Italia)
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Intesa, 1894 (Francia, Russia successivamente Inghilterra)
Gli accordi, intrecciati tra loro e il periodo di questi ci fa subito intendere l’aspetto principale dell’imperialismo: una pace duratura. Eppure, l’inevitabile periodo di conflitti 1914-1945 (denominato da molti storici età della catastrofe) era alle porte ed appare un controsenso con le affermazioni di sopra. In materia economica, questo affascinante fenomeno é definito capitalismo avanzato. Mosso dai colossi dell' industria, era visto come un investimento, un costo necessario per il progresso di un paese attraverso lo sfruttamento delle materie prime, trovando nuovi mercati esteri e garantendo il tutto dalla diplomazia della armi.
Il Regno D' Italia cominciò nel 1885 l' espansione economico-strategica. L' ingresso relativamente tardo dell’Italia, obbligò a cercare territori interessanti tra quelli lasciati liberi dalle altre potenze. Successivamente, varie sconfitte negli anni 1890 ne bloccarono le mire espansionistiche per almeno 17 anni. Il vero Imperialismo italiano sarà poi portato avanti durante il governo di Mussolini, spinto da un forte spirito nazionalista e di sfida con le altre potenze europee. L’espansione territoriale italiana conobbe il suo picco (grazie all'aiuto dell'alleato tedesco) nel 1940 con i territori nel Mediterraneo, in Africa e nei Balcani, per poi cominciare il suo declino dalla fine del 1942 con l’inizio della ritirata dall'Egitto.
Il colonialismo italiano termina con la fine della Seconda Guerra Mondiale, ad eccezione della Somalia che sarà amministrata in parte dall' Italia fino agli anni '60.