L’albero-garitta: un’eredità vivente della Grande Guerra sulle Dolomiti
Nascosto tra le maestose cime dolomitiche si cela un testimone silenzioso della Prima Guerra Mondiale:
Nascosto tra le maestose cime dolomitiche si cela un testimone silenzioso della Prima Guerra Mondiale:
Fra le risorse belliche più particolari del primo conflitto mondiale, una menzione speciale la meritano senz'altro le fléchettes dei biplani.
Il Cimitero Monumentale Militare ”Adriano Lobetti Bodoni” a Santo Stefano di Cadore Santo Stefano di Cadore è situato in un contesto paesaggistico suggestivo e di grande rilevanza storica.
Come inevitabile parlando di fatti che riguardano le sorti della nostra patria, si sprecano le disquizioni sull'incipit dell'intervento italiano nella Grande Guerra.
La Prima Guerra Mondiale, conosciuta come la Grande Guerra, ha gettato il mondo in un periodo di devastazione senza precedenti. Tra le fila dei soldati, la morte in battaglia era una presenza costante, un'ombra lunga che planava su ogni trincea.
Il 15 giugno 1918, l'esercito austro-ungarico sferrò un'offensiva sul fronte del Piave. In mezzo a questo caos bellico, il maggior generale Heinrich Bolzano, dopo una carriera militare impressionante e un servizio sul fronte russo, divenne protagonista di un enigma che avvolge la sua morte.
A più di un secolo da quei tragici fatti, Verdun continua a spaventarci, con un lascito che fa seriamente riflettere sulla forza devastatrice e la scia di morte, che una singola battaglia è stata in grado di portarsi dietro, fino ai giorni nostri.
Nel vasto panorama delle armi da fuoco, spicca una figura pionieristica che ha segnato un capitolo fondamentale nella storia delle pistole mitragliatrici: la Villar Perosa. Benché classificata come tale, le sue caratteristiche uniche la rendono il vero precursore dei mitra, anticipando addirittura l'MP 18 tedesco nel battesimo del fuoco. Quest'arma, rielaborata più volte sin dall'inizio della Grande Guerra, si trasformò nell'emblema delle forze d'assalto italiane.
La storia insegna che gli animali possono suscitare emozioni forti, anche in scenari non ordinari come la guerra.
Di Roberto Todero
Artigianato creativo in guerra.
Si rinnova, qui di seguito, il ricordo dei militari decorati citati nel testo 154° Reggimento Fanteria di Mario Sfondrini.
I campi della prima guerra mondiale ne riportano numerosi esempi, ma per noi potrebbe non essere così immediato comprendere il perchè di questa "anomalia".
Il volto di Cristo riesumato dalla passione sconfinata per la storia della Grande Guerra di Mario Bin.
La frase italiana che spicca in questa cartolina souvenir di preda bellica, scritta nel giugno del 1916 da un soldato dell'Impero asburgico ma spedita da un soldato italiano verso Bologna.
Un ulteriore flagello ad aumentare la scia di sangue prodotta nella prima guerra mondiale.
Più di 100 soldati recuperati in un sistema di trinceramento tedesco.
Un problema che nel belpaese comincia ad essere percepito in ambito clinico e sociale, proprio nel corso della prima guerra mondiale.
Dalle Fiandre emerge una penuria di resti integri di soldati della Grande Guerra.
Fondamentali per creare varchi vitali nel cuore del fronte nemico.
Suonano le campane e suonano i cannoni ma nessuno ha paura l'11 novembre 1918, alle 11 del mattino. L'armistizio era stato firmato sei ore prima, a Rethondes, tra i delegati delle forze alleate e la Germania.
Dopo l'articolo sulle bombarde austriache riporto anche alcune nozioni su quelle italiane da R. Esercito Italiano, Istruzione sul servizio delle bombarde, marzo 1917, Treviso.
Dopo l'articolo sulle bombarde austriache riporto anche alcune nozioni su quelle italiane da R. Esercito Italiano, Istruzione sul servizio delle bombarde, marzo 1917, Treviso.
21 soldati tedeschi immortalati nei loro ultimi istanti esistenziali.
L'amichevole di calcio a qualche mese dallo scoppio della Grande Guerra.
Una piccola spiegazione del funzionamento delle spolette a percussione e a tempo utilizzate nelle bombarde e lanciabombe austriache.
Fra le tante prime volte della Prima Guerra Mondiale spicca la fotografia, uno degli strumenti più efficaci per rivelare le atrocità del fronte e dai molteplici utilizzi, comunicativi e non solo.
Ecco un oggetto curioso che forse può esserti sfuggito tra i tanti bottoni comuni.
La morte è uguale per tutti, anche per loro. Distinti biologicamente, accomunati dallo stesso destino:
La prima volta dei feriti gravi, reintegrati a prezzo carissimo nella società.
Un vasto elenco delle unità e degli ospedali da campo della Prima Guerra Mondiale.
Residui di metallo dalla Battaglia di Cambrai.
Dal 1980 al 2020, quanti sono i caduti della Grande Guerra ad esser stati ritrovati? Poco più di 220, si stima. E quanti sono stati riconosciuti?
Fare cronaca al fronte: il giornalismo sui campi di battaglia della Grande Guerra.
Conviene talvolta interrogarsi sul dove siano giunte le nostre conoscenze a proposito di un qualche argomento che ci interessa o ci riguarda in modo particolare.
Una delle novità più interessanti e distruttive della Grande Guerra riguarda l'uso di agenti tossici sul campo.
Una giornata ed un gioiello dedicato ai soldati francesi
Un servizio essenziale per non perdere la speranza, anche in tempi di guerra.
Una medaglia tanto semplice quanto particolare come riconoscimento concesso dal Regno d'Italia ai partecipanti del Primo conflitto mondiale.
Da una relazione della scuola bombardieri, un interessantissimo studio sulle bombarde e lanciabombe austriache.
Alcuni dati statistici intorno alle prime trentamila ricompense al Valore Militare concesse nella Grande Guerra.
Dai racconti dei partecipanti alle battaglie sul Jadar e sul Tzer emerge un particolare: si udiva una doppia detonazione!
Un braccialetto di riconoscimento. E perché no, anche un oggetto ornamentale.
I colori delle mostrine e dei distintivi dei reggimenti di cavalleria
I colori delle mostrine e dei distintivi dei reparti e corpi d'armata non trattati negli atri articoli.
Il comandante tedesco, volendo da subito limitare le perdite, volle sviluppare un nuovo sistema di protezione.
Le mostrine delle brigate di fanteria che si sono battute durante la Grande Guerra, con i corrispettivi distretti di reclutamento. Tutti le mostrine e i colori per poterle riconoscere.
Tragico simbolo dell'impossibilità di prevalere l'uno sull'altro e dell'equilibrio sostanziale delle forze.
Bomba a mano offensiva di progettazione francese denominata "Ercelsior Theienot P2'.
Sin da prima dello scoppio del conflitto, il soldato francese, indossava un “ képi ” di colore rosso.
Un breve articolo che aiuta tutti gli appassionati di piastrini a decifrare alcuni modelli tedeschi.
Uno degli oggetti più caratteristici dell’esercito dell’Impero Austro-Ungarico...
Il volto è stato progettato con 30.000 foto di uomini e donne che hanno vissuto la Grande Guerra, sacrificando la loro vita o parte di essa.
La maschera antigas austriaca Mod. 1917 di brevetto tedesco era realizzata in tela gommata con lenti di celluloide.
Ho ritrovato questo testo molto toccante su le-lorrain.fr. Il testo mi ha fatto molto riflettere ed ho deciso di riproporlo in italiano per due motivi:
il primo è quello di dare la possibilità anche a persone non francofone di poterlo comprendere, il secondo è per ricordare questo ragazzo che evidentemente non vuol essere dimenticato.
Spero che questo testo raggiunga il maggior numero di persone ed aiuti a farle riflettere.
Il pickelhaube fa parte dell’equipaggiamento militare tedesco da più decenni. Era il copricapo, modello 1895, indossato allo scoppio della Grande Guerra.
Bomba «S.I.P.E.» (Società Italiana Prodotti Esplosivi), la granata difensiva più diffusa nel Regio Esercito
Anche la Grande Guerra ha avuto i suoi eroi a quattro zampe.