Le Medaglie al Valore Militare
Alcuni dati statistici intorno alle prime trentamila ricompense al Valore Militare concesse nella Grande Guerra.
Ecco un primo riepilogo, con alcuni dati statistici sulle ricompense al valore concesse sino al giugno del '17. Un quadro del genere offre uno schema di notevole interesse storico mostrando i criteri nell'assegnazione. I dati qui riassunti riguardano per la precisione le prime 30276 ricompense concesse.
Su 30276 ricompense al valore, 79 sono medaglie d'oro, 8442 d'argento, 14468 di bronzo e 7287 encomi solenni; si deduce che lo 0,26% medaglie d'oro, il 27,88% d'argento, 47,79% di bronzo e il 24,07% gli encomi solenni.
Esaminando i gradi dei decorati notiamo, considerando un rapporto di un ufficiale ogni trenta soldati, che il numero delle concessioni accordate alla truppa supera appena di metà quello delle concessioni fatte agli ufficiali. (11858 ufficiali - 18418 truppa). Considerando i dati a confronto tra le due proporzioni, in media, la probabilità per un ufficiale di ricevere una ricompensa al valore è venti volte maggiore che per un uomo di truppa. Per concludere un ufficiale ogni dieci è stato decorato mentre per la truppa è uno ogni duecento; se consideriamo infine che per ogni ufficiale caduto in battaglia ci sono ventisei soldati si può tranquillamente sostenere che si seguano dei criteri molto restrittivi nelle ricompense ai soldati semplici.
Circa due quinti delle ricompense ad ufficiali sono costituiti da medaglie d'argento o d'oro, mentre per la truppa la proporzione discende ad un quinto.
La giustificazione di questi dati potrebbe essere che nella truppa si premia il disprezzo del pericolo e l'umana solidarietà mentre nell'ufficiale si aggiunge l'azione coraggiosa, la capacità tecnica e l'azione di una pronta decisione di azione; ciò lo renderebbe più degno di un alto premio.
Possiamo osservare anche uno schema di divisione tra le categorie dei graduati e non si vede :
La classificazione dei premiati secondo le armi, specialità e servizi a cui appartengono è così indicata nella tabella in basso. Circa quattro quinti delle ricompense toccano alle fanterie, giustamente si premia chi sopporta più rischi e disagi rispetto agli altri. Il 72% dei combattenti apparteneva alla fanteria e se si confrontano i caduti, 96 su 100 provenivano dalla fanteria, il 2% dall'artiglieria, lo 0,6% dalla cavalleria e il 1,3% dal corpo aeronautico.
La distribuzione qualificativa delle ricompense è molto diversa per corpo di appartenenza. Su 100 ricompense assegnate al corpo aeronautico 46 sono medaglie d'argento o d'oro; per la cavalleria la proporzione è 32 su 100, per la fanteria solo il 30%, per il genio 20% e infine per l'artiglieria il 19%.
La percentuale di artiglieria e genio si riconnette con le più rare occasioni del diretto contatto col nemico, mentre l'alta percentuale per il corpo aeronautico ha origine in parte dalla novità dell'arma e le gesta sono molto "pubblicizzate".
Interessante esaminare anche la cronologia delle ricompense concesse, classificate secondo le località dei più importanti fatti d'arme.
Un ultima classificazione curiosa è quella secondo il luogo di nascita dei premiati con ricompense al valore, offrendo una tabella di grande interesse.
va fatta una premessa prima di leggere le cifre: le regioni italiane differiscono tra loro per il numero di abitanti. Per esempio Calabria e Sardegna presentano più o meno un ugual numero di ricompense, ma per ben valutare il significato di queste cifre bisogna tener presente che la Calabria ha una popolazione presso che doppia della Sardegna e fornisce all'esercito un contingente due volte e mezza maggiore. Ne si deduce che, in questo specifico caso, con ugual numero di ricompense, gli atti di valore dei calabresi siano meno della metà dei sardi. Sarebbe quindi indicato, anzi necessario, porre accanto alle cifre regionali anche i dati dei contingenti forniti all'esercito.
La Sardegna, il Lazio, il Piemonte e la Liguria offrono, rispetto al contingente fornito all'esercito, una più alta schiera di valorosi. Diverso risulterebbe per le regioni come la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, le Marche e la Toscana.
Come percentuali, secondo il luogo di nascita e non di residenza, 50,5% dei decorati nati al Nord, 17% dal centro, 22,2% dal Sud e il restante 10,3% dalle isole. Non dimentichiamoci che i dati vanno sempre proporzionati al contingente fornito da ogni area. Inoltre il quadro si modificherebbe notevolmente se si prendesse in esame i soli soldati di truppa.
Nel periodo preso in esame, furono assegnate ricompense anche al di fuori delle cariche del Regio Esercito: 7 medaglie al valore a militari francesi, 11 al personale della Croce Rossa britannica, 3 ad impiegati delle ferrovie, 1 encomio ad un impiegato delle poste, 11 medaglie e 7 encomi ad infermiere volontarie ed 12 medaglie a civili.