Le tappe dell’espansione 1885-1901

Massaua 1885: L’ Italia era un paese in rapida crescita, contando che era passato appena un ventennio dall'unificazione.

La rapida crescita portò subito la necessità di un’espansione coloniale. Inizialmente la presenza in Africa Orientale fu frutto dell’occupazione da parte d una guarnigione italiana che, senza combattere, prese il controllo della zona e rimpatriò gli occupanti di origine egiziana onde evitare problemi internazionali. Massaua, importante porto strategico sul Mar Rosso (fotografia a sinistra), avrebbe dovuto proteggere la rotta per nuovi possedimenti in Africa e in Asia. Un episodio simile a questo fu quello per il controllo della baia di Assab, che però ebbe inizio grazie ad un’iniziativa privata.

 

Cassala 1894: Le mire espansionistiche italiane aumentavano con la crescita del paese e dopo l'acquisizione di Massaua e Assab da parte del Regno, la nuova spinta avvenne verso il Corno D' Africa.

 

Adua 1895-1896: Le truppe italiane cominciarono a inoltrarsi all'interno dell'Etiopia nel dicembre del 1895 e furono attaccate dalle forze del negus etiope Menelik (nella fotografia a sinistra). Gli Italiani, poi, subirono piccoli attacchi anche dalla popolazione locale e si spinsero sempre più in territorio ostile. Colti di sorpresa, subirono diverse sconfitte. Seguì una forte resistenza italiana e resistettero a numerosi attacchi per circa due mesi. Nel febbraio 1896 nuove truppe fresche arrivarono dall'Italia.

Le forze di Menelik riuscirono ad aggirare le truppe italiane e a dirigersi verso Adua, posizione strategica per attaccare i possedimenti italiani in Eritrea. Per circa un mese non ci furono cambiamenti rilevanti per le due forze in campo, ognuno rimaneva nelle rispettive posizioni. Il sovrano Etiope cercò di trovare un accordo diplomatico, che l’Italia rifiutò credendo di poter ottenere in breve tempo una vittoria decisiva. Le difficoltà logistiche italiane erano molte e si stava correndo il grave rischio di perdere la comunicazione con l'importantissima base di Massaua. Gli italiani diedero comunque vita ad una grande offensiva verso la fine di febbraio che si rivelò disastrosa sia per problemi logistici ma anche per la scarsa conoscenza del territorio e la mancata coordinazione tra le truppe.

La grande carica dei reparti etiopi spazzò via la prima e la seconda linea italiana: gruppi isolati resistettero per circa tre ore prima di darsi alla fuga o essere catturati. In poche ore tutti i nostri reparti furono annientati in maniera brutale. La notizia arrivò in Patria dopo qualche giorno (2-3 marzo).Il grosso dell'esercito etiope non inseguì i reparti italiani in fuga, poiché era tuttavia indebolito dallo scontro, dalle malattie e dalla carenza di viveri. Quindi, l’esercito etiope ripiegò su Addis Abeba dove, dopo un lungo negoziato, ad ottobre fu firmata la pace che garantiva la piena indipendenza dell'Etiopia.

La sconfitta di questa campagna militare fu gravissima non solo per le perdite ma soprattutto perché fu uno schiaffo morale pesantissimo per il Regno D' Italia.

 

Tientsin 1899-1901: Durante la rivolta dei Boxer, ribellione popolare cinese contro l' influenza straniera, l' Italia partecipò a fianco delle grandi potenze.

Dopo la firma della pace del protocollo dei Boxer, ricevette Tientsin. Importante città commerciale in Asia, rimase posizione strategica italiana presidiata dalla compagnia San Marco fino alla seconda guerra mondiale.

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