Reduce del deserto, il Leone della Folgore
Un'esistenza trascorsa ad onorare la prestigiosa divisa, e un pezzo fondamentale della storia della Brigata Folgore, venuto a mancare a 95 anni.
Ma chi era Santo Pelliccia? E perchè la sua figura viene quasi divinizzata dalla Folgore?
Nativo di Casalnuovo di Napoli, Pelliccia fu reduce dell'Unità Aviotrasportata. Per questo è divenuto un autentico idolo dei Paracadutisti militari. Per molti conoscenti l'immagine più bella del suo ricordo, resta quella legata alla replica dell'uniforme che aveva indossato ad El Alamein, e che vestiva sempre in occasione di tutte le commemorazioni a cui prendeva parte. Classe 1923, l'esordio del Leone tra i ranghi dell'Esercito arriva ancora prima, a 17 anni, e ben presto arriva anche la promozione alla Regia Scuola di Paracadutismo di Tarquinia, a riprova di una vocazione congenita per il servizio militare di Pelliccia, che non passa inosservata ai piani superiori.
Pelliccia ha vissuto in prima persona, tra le fila del 4° Battaglione Folgore, il mito intramontabile della "prima battaglia del deserto", ancora oggi intrisa di un sapore eroico, quasi leggendario. Là dove nell'autunno del "42, 4000 ragazzi italiani della Folgore lasciarono la propria vita tra le dune egiziane, al cospetto di un quarto dell'VIII Armata "reale" del generale Montgomery mobilitata in Nord Africa. Là dove è sorto un sacrario che ne conserva ancora i resti e il ricordo. Sopravvissuto allo scontro su vari fronti aperto con gli inglesi, fece parte del gruppo di 1400 superstiti della Folgore che vennero fatti prigionieri, e a cui venne concesso l'onore delle armi, per essere poi liberato solo quattro anni più tardi a guerra conclusa. Ai prigionieri fu reso onore dallo stesso presidente Winston Churchill.
Negli ultimi anni, importante è stato il contributo e l'insegnamento offerto dal Leone ai ragazzi delle scuole del territorio. Una perdita enorme per Anzio, dove viveva, e il mondo della Folgore, come ricordato dalla Brigata in un messaggio di cordoglio.