Costituito ai primi del dicembre 1915, a Chieri, su due compagnie, 129a e 130a; lascia la sua sede nel marzo giugendo il 24 a Villa Santina. Si sposta il giorno seguente a Rigolato ed il 10 aprile, completatosi con l'84a compagnia cedutagli dal battaglione Exilles, passa alla dipendenza del settore But - Degano (3° gruppo alpini). Dopo pochi giorni presidia il tratto di fronte che dal costone "Eynard" per il passo dei Cacciatori va a M. Avanza. Su tale fronte, relativamente tranquilla, il battaglione trascorre tutto l'anno e gran parte del successivo.
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Il 12 febbraio il battaglione cessa di far parte del 3° gruppo. La stagione invernale impone, per mantenere efficiente la linea, non pochi lavori che il battaglione compie con slancio e con sacrificio. L'inizio dell'offensiva austro - tedesca trova l' "Assietta" dislocato sulle anzidette posizioni; nella notte sul 29 ottobre inizia il ripiegamento per Rigolato, Comeglians, Prato Carnico, Pesariis, forcella di Lavardèt e raggiunge, la sera del 30, Casera Razzo, spostandosi il giorno successivo a Vico. Costituita una linea di difesa tra il passo di Mauria e Forni di sopra, all' "Assietta" viene assegnato il sottosettore tra M. Bivera e M. Rigoladis che infatti occupa e tenacemente difende fino al 5 novembre. In tale giorno, il battaglione, valicato il passo di Mauria, si porta a Casera Miaron, inviando la 130a compagnia a sbarramento della valle Talagona. Il 6 il battaglione si riunisce ai resti del "Tolmezzo" e del "M. Nero" ed il giorno seguente, attraverso Lorenzago e Domegge, si dirige verso il basso Cadore, ma giunta la notizia della caduta della Mauria, l' "Assietta" ha ordine di puntare verso tale località e di riconquistarne il passo. Durante la marcia, però, un contrordine lo rimette nuovamente in direzione di Domegge e di Vallesella ove giunge alla sera del 7. Nella notte, poichè la pressione avversaria richiede un necessario temporaneo sbarramento della valle del Piave, il battaglione si schiera sulle pendici di M. Piduel. Attaccato da grossi pattuglioni nemici che tentano di accecchiarlo, la lotta si fa subito violenta e da ambo le parti si combatte per alcune ore, ma alla fine l'avversario viene respinto. Passato il Piave, alla sera dell'8 novembre, l' "Assietta", entra in Perarolo ove brevemente sosta. Nella notte sul 9 riprende la marcia verso Castello Lavazzo e nello stesso giorno ha ordine di puntare su Belluno. In difficili condizioni, dato che il nemico ha già tagliato ogni via di ritirata, il battaglione si muove; entrato a Longarone si dirige verso Belluno cercando di sfuggire all'accerchiamento. Marciando lungo la ferrovia, può dapprima tranquillamente avanzare, ma poi, vistosi preclusa ogni via di ritirata, cerca, attraverso i monti, di sfuggire all'accerchiamento. Il comando del battaglione e l'84 compagnia riescono a raggiungere le difese arretrate; le altre due compagnie invece, vengono in gran parte catturate. I superstiti, proseguendo per C. Pian di Cadaia, Casera Caneva, forcella Tanzon, giungono il 10 novembre a Bolzano Bellunese. L'occupazione di Belluno, da parte del nemico, costringe il battaglione a spostarsi in val Cordevole e per Sedico, Bribano e S. Giustina giunge al mattino del 10 a Feltre. Provveduto ad un rapido riordinamento, l' "Assietta" prosegue per Arsiè, La Rocca e Cismon ove sosta fino al 12 nel qual giorno si trasferisce a Bassano. Il 13, per Nove, Bressanvido, raggiunge Ancignano, dove il 19, viene disciolto.
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