Costituito nel dicembre 1915, in Pinerolo, con le reclute della classe 1896, il "M. Granero" il 23 marzo parte, con le compagnie 125a e 126a, per la zona di operazione. Giunto il 25, a Stazione per la Carnia, prosegue per Tolmezzo, per Arta e per Treppo Carnico, passando alla dipendenza della 26a divisione (Zona Carnia). Occupata dal nemico, nella notte del 26, la cima del M. Pal Piccolo, il battaglione riceve ordine di portarsi a Timau, a disposizione del sottosettore occidentale, che ha impegnate le proprie truppe per la riconquista. Il 27, la 126a compagnia dislocata a Casere Pal Piccolo e la 125a ai ricoveri Cantore, vengono impiegate in lavori vari e per i rifornimenti dei riparti in linea, che hanno rioccupata la suddetta cima. Il comandante del battaglione, il 31, assume il comando della sottoregione di sinistra di Pal Piccolo per poi, l'11 aprile, trasferirsi a Timau; il 15 il "M. Granero" si riunisce a Treppo, ove viene raggiunto nello stesso giorno da una nuova compagnia, l'82a, che sin dall'inizio della guerra, ha combattuto col "Pinerolo". Il 21 passa a far parte del gruppo alpini C (poi 3° gruppo) e si trasferisce a Timau, il 22 assume la difesa della sottozona Pal Piccolo, dislocando i riparti nelle posizioni della cima e della colletta del Freikofel, con una compagnia in riserva a Casere Pal Piccolo, alla dipendenza del comando tattico valle But. Le compagnie provvedono alla sistemazione a difesa delle posizioni, alternandosi nel turno di trincea. Dal 30 maggio al 12 giugno, l'82a si porta successivamente a Forni Avoltri e Sutri, a disposizione del comando tattico val Degano, per lavori vari, il 13 ritorna in linea al Freikofel. Ultimati i preparativi per togliere al nemico il terreno che ancora occupa nella regione M. Pal Piccolo, M. Freikofel, M. Pal Grande, il 23 giugno, all'alba, gli alpini del battaglione si preparano per l'attacco, ma, nonostante i violenti bombardamenti non si riesce a distruggere i reticolati e pertanto l'azione deve essere sospesa. Ripresa la mattina del 27, un plotone della 126a, rinforzato dai zappatori del LXIII bersaglieri, occupa la prima linea di trincee avversarie nel saliente fronteggiante le nostre posizioni, facendo numerosi prigionieri; poco dopo, tutta la posizione nemica è oltrepassata dalla 126a a sinistra e dalla 82a a destra. Un contrattacco avversario, appoggiato da un violento fuoco di artiglieria, obbliga l'estrema sinistra a ripiegare, più tardi anche l'ala destra è costretta a cedere, però la salda resistenza degli alpini, che combattano al centro, fa sì che, a sera, una nuova linea, imbastita una cinquantina di metri in avanti alle vecchie trincee, può essere mantenuta. Provveduto alla sistemazione della posizione, le compagnie si alternano nella difesa di essa. Una nuova operazione viene svolta dalle truppe della valle But ed al battaglione è commesso il compito di conquistare le qq. 1800, 1820 e 1868. Nel pomeriggio del 1° settembre, le compagnie 82a e 125a, sostenute da riparti del 16° bersaglieri, sferrano l'attacco, ma a causa delle difficoltà opposte dal terreno e della violenta reazione avversaria, gli obiettivi non possono essere raggiunti. Il giorno 8, l'82a si trasferisce a Casera Malpasso e l'11 assume la difesa delle trincee di Pizzo Avostanis, ove rimane fino al 7 ottobre, giorno in cui ritorna al M. Pal Piccolo. Il 7 dicembre, la 126a si sposta nella regione Turriée, ove il 20 è raggiunta dal battaglione, cui è affidata la difesa della regione, con due compagnie in linea e la 125a in riserva a Casera Culét, alla dipendenza del comando sottosettore orientale.
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Il nuovo anno trova il battaglione a difesa delle posizioni di M. Palon, Pian del Bar, forca Pradulina, Cuèl Mat, M. Salinchiet. I riparti sono impegnati in lavori di riattamento, lottando contro enormi difficoltà causate dalle nevi e dalle numerose valanghe. Il 12 febbraio, sciolto il 3° gruppo, il "M. Granero" passa alla dipendenza del 12° ed il 12 aprile, sostituito nelle linee, per Paularo, Dierico, Salino si porta tra Zuglio e Formeaso, ove rimane fino al 4 maggio. Il 5, il gruppo si trasferisce sull'Isonzo, passando alla dipendenza del comando Zona Gorizia ed il battaglione accantona a Firmano. Iniziata la battaglia da Tolmino al mare, le truppe del II corpo d'armata occupano M. Kuk; il gruppo riceve ordine di avvicinarsi alle prime linee, il 15 si trasferisce a Podbreg, il 16 a Debenje, passando alla dipendenza del predetto corpo d'armata ed il 17 in val Grune. Il 18, assegnato alla 53a divisione, impegnata per la conquista del massiccio del Vodice, si porta a Zagomila, a sera il comandante del "M. Granero" assume il comando della colonna di sinistra, che è già riuscita a strappare al nemico alcune importanti posizioni ed il battaglione passa a far parte di quella centrale (brigata Girgenti). Pervenuto l'ordine di completare l'occupazione del suddetto monte, nel pomeriggio del 19 il battaglione si porta in linea e concorre con gli altri riparti della colonna ad ampliare l'occupazione della selletta. Sistemata la nuova linea e respinti i contrattacchi nemici, nella giornata del 20 si rinnova l'azione per portare la nostra linea ancora avanti, ma la forte reazione avversaria non consente la riuscita. All'alba del 21 il "M. Granero" viene ritirato dalle trincee, a sera si trasferisce in val Cosbana, il 23, a Podresca, unitamente al gruppo, il quale, assegnato al XXIV corpo d'armata, rimanendo in riserva al comando Zona Gorizia, il 28, accantona i suoi riparti a Premariacco. L'8 giugno gli alpini, in ferrovia, da Cividale vengono trasportati a Calalzo, per passare alla dipendenza della 4 armata; il 13 raggiungono S. Vito di Cadore. Destinato, il 12° gruppo, ad assumere la difesa del settore val Costeana, alla fine del mese il "M. Granero" occupa le posizioni di passo di Valparola e di forcella di Travenanzes. Alla fine del mese, il gruppo, suddivendosi in due (12° e 14°), forma il VI raggruppamento. Il battaglione, sempre alla dipendenza del 12°, assume la difesa delle posizioni di q. 2668 (Piccolo Lagazuoi) e di Cima Falzarego, dove, svolgendo attiva azione di pattuglie, impiega le sue compagnie in lavori di fortificazione. Iniziato il ripiegamento della 4a armata, per la situazione creatasi in seguito all'avanzata delle truppe austro - tedesche oltre Isonzo, il "M. Granero" il 3 novembre lascia le linee e si porta a S. Vito di Cadore, il 4, col raggruppamento, viene trasportato in autocarri nella zona di radunata del Piave ed accantona a Fener; destinato col "Val Varaita", col "Val Pellice" e con riparti bersaglieri alla testa di ponte di Vidor, si porta a S. Giovanni di Bigolino, ove provvede alla sistemazione di una linea difensiva. Il 10, il nemico fa sentire la sua pressione e nel pomeriggio sferra un violento attacco, il "M. Granero" coopera validamente col "Val Varaita", fortemente impegnato, a contenere l'urto, a sera ripiega oltre Piave insieme alle altre truppe della testa di ponte e si porta a Castelli. Il 12, si riunisce al gruppo a Granigo e nella notte sul 15, in rincalzo alla brigata Basilicata, sosta sulle pendici del M. Tomba. Il 18, la 82a compagnia è chiamata in linea all'ala sinistra del settore nord - ovest del predetto monte ed il giorno seguente il battaglione, con la 125a e 126a spostatosi a Peculo Curto, riceve ordine di concorrere ad un contrattacco, insieme a riparti del 59° fanteria, per la riconquista del saliente del Monfenera, che il nemico è riuscito ad occupare. Nella notte sul 20 ha inizio l'azione, che, però a causa del fuoco di numerose mitragliatrici e per il soraggiungere dei rincalzi, non riesce. Il mattino del 22, appena ultimato il cambio in linea tra la 82a e la 126a, gli Austriaci con un violento attacco, riescono ad infiltrarsi nelle nostre linee, ad arrestare l'avanzata del nemico, concorrono tutte le compagnie del battaglione, prontamente accorse in linea. Il 23 il comando con la 125a e 126a si porta al costone di Pian del Lou, di scorta alle batterie ivi dislocate, ove viene raggiunto, il 28, dalla 82a. In detta località il "M. Granero" permane fino al 23 dicembre, per poi riunirsi al raggruppamento a Liedolo.
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Riprese dal VI corpo d'armata le operazioni per la riconquista del M. Asolone, il 14 gennaio, il 12° gruppo, in riserva alla 66a divisione, si trasferisce in valle Poise ed il battaglione occupa le posizioni tra la selletta di q. 1473 ed il vallone Pesaro (sid - est di M. Asolone), tornando, il 20, alla dipendenza del raggruppamento, incaricato della difesa del settore occidentale della 15a divisione. Destinato il raggruppamento alla 1 armata, il 23 i battaglioni, cedute le linee, si portano a Liedolo; il 26 partono per il territorio del III corpo d'armata, il 27, il "M. Granero" accantona a Pisogne. Il 15 marzo, assegnato col 12° gruppo alla 5a divisione, si trasferisce a Vezza d'Oglio, per provvedere a lavori di sistemazione difensiva della zona. Il 12 maggio, messo alla dipendenza tattica del IV raggruppamento, raggiunge Sozzine ed il 25 Castellaccio, in rincalzo ai riparti del 19° gruppo, impegnati nelle operazioni contro le posizioni nemiche di Cima Presena e Monticello. Il 27, dopo la brillante riuscita dell'azione, invia le compagnie 125a e 126a a presidio delle nuove trincee ed il 29 gli è commessa la difesa delle quote di Monticello. Nella notte dell'8 giugno, cedute le linee al battaglione Edolo, si porta a Sozzine, il 9 a Valbione ed il 23 occupa le posizioni della sella del Tonale, con l'82a compagnia tra q. 2100 e il posto n. 3 di C. Faita, la 125a a valle del Larice, la 126a a rio Vallassa. L'8 luglio è sostituito nelle trincee dal "Val Brenta", il 10 ritorna a Vezza d'Oglio, poi per Fresine, il 15 si porta a Saviore, ritornando, col proprio gruppo, alla dipendenza del VI raggruppamento. Un nuovo spostamento subisce il 4 agosto, giorno in cui parte per raggiungere l'8° gruppo, il 6 accampa a Baita Casaiole, il 7 a Valbione, il 12 ritorna alla predetta baita ed il 13 si sposta in conca Montozzo, per concorrere col "Val Maira" nell'attacco delle trincee nemiche del "Torrione". Sospesa l'azione, il 14 accantona a Valbione, il 21 da Edolo è trasportato in ferrovia a Cedegolo e per via ordinaria raggiunge Fresine. Il 23 disloca le sue compagnie a Rifugio Brescia, M. Re di Castello, Laghetti e passo di Campo, costone di C. d'Avolo (zona Fumo - Listino). Fino al 25 ottobre il "M. Granero" rimane a presidio delle prime linee, impiegando i suoi riparti in lavori di fortificazione ed il 28, si riunisce a Cevo. Il 3 novembre, destinato a costituire col "Val Cenischia" e col "Val Cordevole" un gruppo di manovra, si trasferisce a Malonno, il 4, mentre le nostre truppe, per il Tonale, avanzano in direzione di Fucine, si porta a Vezza d'Oglio, ove giunge la notizia dell'avvenuto armistizio.
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