VAL CENISCHIA
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(234a, 235a e 236a Compagnia)
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Costituito il 20 febbraio a Susa, su due compagnie 234a e 235a (riceve la 236a assai più tardi), il "Val Cenischia", per Qualso, Tarcento e Monteaperta, il 19 maggio passa al confine orientale, alla dipendenza del gruppo alpini B (IV corpo d'armata). All'inizio delle ostilità, il gruppo, varcato il confine, inizia l'offensiva per l'occupazione di Saga e di M. Stol; il battaglione, dai ricoveri Pupies dove si era trasferito il 23 maggio, il 24 raggiunge M. Stol, in rincalzo al "Susa", che sostituisce il giorno seguente nel servizio di avamposti; il 29, per Caporetto, si porta a Drenzeca. Per superare la resistenza opposta dal nemico, fortemente trincerato nelle posizioni M. Nero - Sleme - Mrzli, gli alpini ricevono ordine di aggirarle da Planina Polju, agendo contro il fianco settentrionale ed il tergo dello schieramento avversario. Al gruppo B è affidato tale compito; il "Val Cenischia", che deve cooperare nell'azione, il 1° giugno, per Planina Za Plecam, si porta alla colletta del Vrata. Ultimati i preparativi per le operazioni, il 3 si sposta sulla sinistra dello schieramento, tra il predetto monte ed il Vrsic, prendendo collegamento con riparti del 6° bersaglieri. Durante i giorni 4 e 5, mentre le compagnie del "Susa" sono impegnate in piccole azioni per la rettifica della fronte, necessaria per l'ulteriore avanzata, mantiene saldamente le sue posizioni. Il 6, segnalato un attacco nemico contro il trinceramento di Planina Za Kraju, presidiato dal 6° bersaglieri, occupa lo sperone che dal Vrata - Vrsic scende verso la predetta località e nei giorni 7, 8 e 9 concorre a ricacciare reiterati attacchi nemici, riuscendo a catturare numerosi prigionieri. Il giorno 11, il gruppo alpini B assume la difesa della fronte Planina Za Kraju - Vrsic, nella notte il "Val Cenischia" occupa i trinceramenti di fondo valle (Planina Za Kraju), già tenuti dai bersaglieri. La nuova linea raggiunta dagli alpini, dopo avvenuta l'occupazione di M. Nero, delle quote 2138 - 2133 di detto monte e della q. 1996 del Veliki Lemez, non risponde ancora perfettamente al duplice concetto di assicurare una completa libertà di movimenti nel tratto di terreno che costituisce il caposaldo Kraju - Vrsic e di esercitare una pressione offensiva nella conca di Plezzo, pertanto si rende necessario portare la nostra occupazione sul fronte q. 1772 e q. 1270 - Vrsic. Al battaglione è commesso il compito di avanzare in fondo valle e lungo le pendici del Vrsic, sino all'altezza di q. 1270. Nella giornata del 19, la 234a compagnia riesce a portarsi sulla predetta quota ed a sistemarvi una linea difensiva, la 235a, a causa del violento fuoco nemico, deve però sostare su una posizione arretrata. Dopo aver ricacciato un contrattacco nemico, il 23 il "Val Cenischia" completa l'occupazione di q. 1270. Sistemate le nuove posizioni, il 28, ricevuto il cambio da riparti del 6 bersaglieri, accampa sulle falde occidentali del contrafforte Vrata - M. Nero, per essere impiegato in lavori stradali. Il 5 luglio, il comandante del battaglione assume il comando del settore Vrata - Potoce e le compagnie fino al 17 si alternano nelle trincee. Predisposta l'azione contro il Veliki Lemez e lo Smogar, il 18, il "Val Cenischia" si riunisce sulla cresta del Vrata, ove rimane fino al 30, per portarsi, poi, il giorno dopo, a Svina. Riprese dal corpo d'armata le operazioni dalla conca di Plezzo a Tolmino, il battaglione, il 14 agosto, insieme al "Val Dora" si trasferisce a Drezenca, il 15 a Smast, in riserva. Il 27, la 235a compagnia, messa a disposizione del gruppo alpini B, si porta ai Molini di Volzana; il comandante del battaglione, con la 234a, si trasferisce a Selisce per, poi, il 29, recarsi in linea a q. 1186 del Mrzli, in rincalzo al "Val Baltea". Destinato alla 7a divisione, il 2 settembre, accampa a M. Jeza ed il 4 assume la difesa dei trinceramenti di Selo (S. Lucia). Nei giorni 9 ed 11, concorre efficacemente all'azione contro S. Maria; mentre il "Susa" opera verso le trincee di q. 509, attacca a sua volta le posizioni nemiche di Kozmarice, senza però poter raggiungere l'obiettivo, a causa della forte reazione avversaria. Il 12, sostituito nelle linee, per Cappella Sleme, raggiunge la 235a compagnia ai Molini di Volzana, rientrando al proprio gruppo. Dopo un breve periodo di riposo, il 25, disloca la 235a nelle trincee di q. 509 (S. Maria) e la 234 in quelle di S. Daniele. Nei giorni 30 settembre, 1 e 2 ottobre svolge reiterati attacchi contro i suddetti trinceramenti, assieme ai riparti del gruppo alpini A che opera contro il M. Vodil, senza però ottenere notevoli vantaggi. Il 5 ritorna, con le sue compagnie, ai Molini di Volzana, il 16, la 234a assume la difesa dei trinceramenti di S. Maria, ove, il 21 si riunisce tutto il battaglione. Il gruppo alpini B concorre alla nuova azione della brigata Valtellina contro le posizioni di S. Maria con azioni dimostrative, a cui prende parte anche il "Val Cenischia", nei giorni 21, 22 e 23. Il 25 il battaglione assume la difesa delle trincee di q. 509 ed il 26 avanza, fino ad occupare la terza linea nemica, che, però, non può mantenere, a causa del violento fuoco avversario. Fino al 31 rinnova i suoi attacchi, ma gli sforzi non vengono coronati da successo. Il 1° novembre si porta a S. Lorenzo (Kamno), passando alla dipendenza del gruppo alpini A. Nel mese di novembre e nei primi giorni di dicembre, le sue compagnie si alternano nelle trincee del Vodil, di Gabrije e del Mrzli; l'11, unitamente al gruppo B, si trasferisce nella zona M. Nero; dal 12 al 22 rimane e presidio delle trincee del Pleca per poi il 23 accanntonare a Kosec, ove trascorre gli ultimi giorni dell'anno.
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Dal 27 gennaio all'11 marzo, il battaglione occupa le posizioni di colletta Kozliak, M. Nero, M. Rosso, impiegando i suoi riparti in lavori di fortificazione e di riattamento stradale. Il maltempo e la neve rendono disagiata la vita degli alpini. Il 12 ritorna a Kosec; il 27, destinato alla dipendenza del comando della Zona Carnia, raggiunge S. Pietro al Natisone, ed il 28 Cividale, da dove, in ferrovia, si porta a Villa Santina. Assegnato alla 26a divisione, il 29 si trasferisce a Comeglians ed il 1° aprile a Forni Avoltri. Il giorno seguente assume la difesa della regione Pizforchia (settore val Degano) dislocando le sue compagnie a M. Navagiust, Cima Ombladét, Creta Bianca, valle e Casere Bordaglia. Il 21 aprile passa a far parte del gruppo alpini C (poi 3° gruppo). Fino al 30 maggio, il "Val Cenischia" rimane a difesa delle posizioni, migliorandone l'efficienza e mantenendo attiva la sorveglianza a mezzo pattuglie; il 31, sostituito da riparti del "M. Granero" e di guardie di finanza, per Forni Avoltri si porta a Rigolato, per raggiungere in autocarri, il territorio della 1a armata. Continua forte la pressione delle truppe austro - ungariche sull'altopiano di Asiago, il battaglione, assegnato al "gruppo di collegamento del Lisser" (formato dalla predetta armata per concorrere alle azioni delle truppe dell'altopiano di Asiago e per proteggere il fianco sinistro di quelle del settore Brenta - Cismon), nella notte del 2 giugno, occupa le posizioni da M. Corda di Marcesina a M. Brustolae, a sbarramento della valle Gàdena, sbarramento che, fino al 14, mantiene saldamente, nonostante le forti perdite, mentre riparti del 14° bersaglieri e del "M. Saccarello" combattono nella piana di Marcesina. Nella notte del 15, sostituito nelle linee, si porta nei pressi di Malga Giogomalo e passa a far parte del "gruppo speciale Stringa". Arrestata l'avanzata austriaca, il "Val Cenischia" partecipa alla controffensiva. Il battaglione, unitamente al "Sette Comuni", fa parte della colonna di destra del gruppo speciale, con obiettivo: Passo di confine - q. 1720. Il mattino del 16 sferra l'attacco ed espugna le forti posizioni nemiche, catturando priogionieri; il 17, l'avanzata continua e Cima Isidoro è conquistata. La battaglia ha una sosta; provveduto alla sistemazione delle nuove linee, il 25 gli alpini riprendono l'azione e ocucpano Punta Incudine, il 26 mentre il "Sette Comuni" conquista la parte nord di Cima della Campanella, il battaglione dopo violenti assalti alla baionetta, strappa al nemico Cima della Caldiera, incalzando l'avversario ormai in ritirata. Il 20 la colonna di destra, attacca M. Ortigara ed il passo dell'Agnella, per concorrere all'azione svolta da quella di sinistra contro il M. Campigoletti e la malga omonima, ma la forte reazione avversaria non consente vantaggi sensibili; il 30 l'attacco è ripreso ed il "Val Cenischia" riesce a portarsi sulle rocce del costone che dal M. Ortigara scende verso Pozza dell'Agnelizza. Nello stesso giorno il "gruppo Stringa", il 4° e l'8° costituiscono il raggruppamento alpini del XX corpo di armata. Riordinati i riparti ed ultimati i preparativi per il proseguimento delle operazioni, il 6 luglio il battaglione attacca le posizioni di q. 2101 (M. Ortigara). Per tre giorni gli alpini tentano invano di superare le difese passive avversarie; il giorno 9 il "Val Cenischia" si rafforza a ridosso dei trinceramenti nemici della predetta quota. Ritirato dalle linee, l'11 si disloca tra Cima della Caldiera e Cima della Campanella. Destinato alla 37a divisione, parte per la val Lagarina, il 25 accantona a Pilcante ed il 28 a Crosano, alla dipendenza del sottosettore destra Adige. In detta località rimane fin al 22 agosto, impiegando i suoi riparti in lavori vari; il giorno seguente sostituisce il XLII bersaglieri nelle trincee a nord - ovest di Castione e di q. 576 (4° e 5 ° gruppo del settore Baldo, poi sottosettore Dossi), dove rimane fino al termine dell'anno, rinforzato il 12 dicembre da una terza compagnia, la 236a. Gli alpini provvedono a lavori di fortificazioni ed alla costruzione di baraccamenti, svolgendo intensa attività di pattuglie.
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Il battaglione, rimane fino al giugno a presidio delle posizioni del sottosettore Dossi. I riparti, che si alternano nelle trincee di prima linea, sono impiegati nello sgombero delle nevi ed in lavori di fortificazione. Continua è l'azione delle pattuglie, durante tutto il periodo di permanenza in linea. Per una nuova sistemazione delle truppe del corpo d'armata (XXIX), il "Val Cenischia" è destinato alla 59a divisione e nella notte del 7 luglio, riunitosi a Sorne, si trasferisce a S. Margherita; a sera, sostituisce il III/208° fanteria nelle posizioni: q. 850, fortino N. 3, sentiero di q. 760, Piramide, q. 1225 (settore Fortini - Zugna). Il 15 settembre, ceduta la linea al IV/207°, per Sdruzzinà, si porta a Vò, da dove, in ferrovia, raggiunge Primolano e, per via ordinaria, Tezze, passando a far parte del 15° gruppo alpini. Il 21 riparte e per Sedico, Bribano, Mas, Agordo, giunge il 23 a Falcade (17a divisione). Assegnato al settore di val S. Pellegrino, il 24 si porta a Malga Col di Mezzo e nella notte distacca la 234a compagnia ai trinceramenti di Uomo e di q. 2723, sostituendo riparti dell'81° fanteria. Dopo una breve permanenza del comando di battaglione con le compagnie 235a e 236a a S. Martino di Castrozza e della 234a a passo di Vallès, dal 19 al 21 ottobre, a disposizione della brigata Calabria, il "Val Cenischia" il 1° novembre si riunisce al passo di Cereda, alla diretta dipendenza della divisione (17a). La 4a armata ha ordie di ripiegare sul Piave, in seguito alla situazione creatasi per l'offensiva austro - tedesca sull'Isonzo. La divisione dispone che il battaglione, a movimento iniziato, provveda allo sbarramento del passo di Cereda, distaccando una compagnia alla testata della valle del Mis, mentre le altre truppe ripiegano per le valli Cismon e dei Biois, sotto la protezione dei riparti della 56a divisione. Il 4 ha inizio il movimento, il "Val Cenischia", provveduto al suo compito, il 6 riceve ordine di portarsi a Gena bassa, dopo però aver assicurato la difesa dello sbarramento della valle del Mis, a Col Toronto ed al Pilone la Crocetta. Anche questo nuovo sbalzo è fatto senza pressione avversaria ed il 10, mentre la divisione si riunisce nella zona di Vettorazzi, il battaglione, per S. Giustina, Feltre, Seren, raggiunge Crespano Veneto, passando alla dipendenza del XVIII corpo d'armata. Il 14, trasferitosi a Casere Campini, viene assegnato alla 56a divisione. Fermati sul Piave, gli Austriaci concentrano i loro sforzi nella valle del Brenta, sperando di poter vincere la nostra resistenza sull'Asolone, sul Solarolo e sul Grappa, per sboccare nella pianura. Il 18, il battaglione si reca ad Osteria di Monfenera in rincalzo alle truppe colà impegnate. Ristabilitasi la situazione, il 21, per Archeson, Cason delle Mure, raggiunge Cason del Sol. Il nemico, impossessatosi di M. Fontana Secca, preme sulla linea Solarolo - Fontanel; assume la difesa della posizione il "gruppo alpini Sirolli" alla cui dipendenza passa il battaglione, che a sera si porta a Malga e costone Solarolo ed a colletta Valderoa. Il 23, la 235a compagnia e nuclei mitraglieri tentano, unitamente ad altri riparti, di conquistare M. Fontana Secca, ma gli sforzi non vengono coronati da successo. Il 25 il nemico rinnova l'azione e, mentre viene arrestato tra M. d'Avien e M. Fontana Secca, riesce a penetrare nelle posizioni di Col dell'Orso; la 235a compagnia, prontamente accorsa lo respinge parzialmente. Il battaglione, riunitosi, il 26 dà il cambio al "M. Pavione" nelle posizioni di M. Fontanel e passa alla dipendenza del 4° gruppo. I riparti intensificano l'attività delle pattuglie per sorvegliare il nemico, provvedendo a migliorare l'efficienza dei trinceramenti. Il giorno 11 dicembre, gli Austriaci riprendono l'offensiva, accanendosi contro tutte le linee del settore e lanciando nella lotta nuove truppe; il "Val Cenischia" mantiene saldamente la sua posizione, concorrendo a respingere infiltrazioni nemiche verso M. Spinoncia. Occupato il 13, detto monte, il nemico, il giorno seguente, concentra il suo sforzo sulle trincee presidiate dagli alpini e, dopo averle distrutte con un preciso fuoco di artiglieria, attacca sul fianco il battaglione; i difensori contrattaccano con violenza, ma vana riesce la reazione, perchè nuove mitragliatrici piazzate sul tergo, impediscono ogni movimento. Nel pomeriggio, una nuova irruzione nemica travolge gli alpini che ripiegano combattendo in fondo val Calcino. Provveduto ad una sommaria riorganizzazione, il giorno seguente, il "Val Cenischia" accorre a M. Valderoa, contribuendo alla difesa della posizione seriamente minacciata, a sera, si porta a Cason del Sol. In queste giornate di dura lotta il battaglione perde 29 ufficiali e 449 uomini di truppa. Il valore e la tenacia degli alpini, che resistendo validamente, a prezzo di ogni sacrificio, alla violenta irruzione del nemico, gli hanno sbarrata la via verso il piano; merita l'onore della citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo. Dopo una breve sosta in seconda linea a Col dell'Orso, temporaneamente rinforzato da elementi del "Val Camonica", il "Val Cenischia" il 19, si trasferisce a Paderno d'Asolo per riorganizzarsi ed il 31 accantona a S. Zenone d'Ezzelino.
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L'8 gennaio il 4° gruppo è chiamato nuovamente in linea ed il battaglione accampa a Malga Boccaor, l'11 costituisce riserva di gruppo e si sposta a M. Solarolo, ove, rimanendo in rincalzo al "Cividale", provvede a lavori di fortificazione della linea di resistenza. Il 14, quest'ultimo attacca le posizioni nemiche di M. Valderoa senza poter raggiungere l'obiettivo, il 15 il "Val Cenischia", portatosi in linea, ritenta l'azione, però gli attacchi s'infrangono ancora contro le forti difese. Sostituito dal "Val Camonica", il 28 accantona a Caozocco (S. Zenone). Il 13 febbraio, con le compagnie 234a e 235a, ritorna al Solarolo, ove viene adibito a lavori di fortificazione e sgombero della neve. Il 1° marzo, la 236a si porta a M. Valderoa, mentre il battaglione ritorna a Caozocco, il 5, il battaglione riiunitosi, sostituisce il "Val Camonica" nei trinceramenti di q. 1672 e di val Calcino, per trasferirsi, poi l'11, in quelli di Col dell'Orso, ove dà il cambio a riparti del 137° fanteria. Per l'avvenuta partenza dal settore del 4° gruppo, il "Val Cenischia" passa a far parte del 3° ed il 29 marzo, cedute le trincee al "Val Maira", accantona a Villa Fietta ove, svolge istruzioni varie, impiegando, nello stesso tempo, i suoi riparti in lavori vari. Dal 4 al 23 maggio subisce uno spostamento nei dintorni di Case del Tempio (Spineda) per la sistemazione di una linea difensiva sul torrente Lastego. Il 27 raggiunge Bassano ed il 28, in ferrovia, si trasferisce a Sernio in Valtellina insieme agli altri riparti del gruppo (7a divisione - III corpo d'armata). Passato il 3° gruppo alla dipendenza della 5a divisione, il 6 giugno il "Val Cenischia" si porta al passo del Mortirolo, per lavori. Dopo un nuovo spostamento nella zona di Vobarno, per costituire riserva del XIV corpo d'armata, dal 17 al 27, il 28 ritorna al passo di Mortirolo. Il 9 luglio occupa la linea di passo Lagoscuro e di Castellaccio ove rimane, alla dipendenza del 19° gruppo, fino al 16. Dal 17 al 25 agosto, portandosi successivamente a Valbione, Sozzine e Mortirolo impiega le sue compagnie in lavori di traino di artigliere. Il 26, assume la difesa della sottozona val Forcola, dislocano i suoi riparti a Bocchetta e Baita di Forcola, M. Braulio, M. Radisca, Corne del Palone, IV Cantoniere, roccione e passo di Pedenolo. Iniziata la nostra offensiva sul Piave, intensifica la vigilanza a mezzo di pattuglie; il 2 novembre, ricevuto il cambio dal "Cuneo", si riunisce a Premadio; il 3, mentre riparti del raggruppamento conquistano M. Cristallo, M. Scorluzzo ed il Giogo dello Stelvio, si trasferisce a Bolladore. Il 4, destinato a far parte col "M. Granero" e col "Val Cordevole" di un gruppo di manovra, raggiunge Bormio, dove è arrestato dalla notizia dell'avvenuto armistizio.
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CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO.
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BOLLETTINO DI GUERRA N. 935 (15 dicembre 1917, ore 13).
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“Nella giornata di ieri, la battaglia tra Brenta e Piave è continuata accanita. La lotta delle artiglierie, che nella notte si era ripetuta ad intervalli, all'alba venne ripresa violenta e continuò ininterrotta; nelle prime ore del pomeriggio l'avversario lanciò all'attacco le sue masse di fanteria. In regione di Col della Berretta, per quanto una nostra controffensiva locale di alleggerimento, riuscita a raggiungere due volte le cime di M. Pertica, avesse richiamato numerose forze nemiche da quella parte, l'urto avversario si abbattè violentissimo su Col Caprile e sul versante Sud del Col della Berretta: venne sostenuto dai nostri e nettamente respinto con contrattacco con gravi perdite per il nemico. L'avversario, che non aveva mai rallentato l'intenso bombardamento del rovescio delle nostre posizioni, rifatta la preparazione di artiglierie e rinnovate le forze, verso sera ripeteva l'attacco riuscendo a raggiungere Col Caprile. Le nostre truppe si affermavano su posizione di poco retrostante. La notte arrestava il combattimento. Alla testata del saliente di M. Solarolo, l'avversario attaccò in forze alle 12,30 appoggiato da azione secondaria diretta su Col dell'Orso e sostenuto da grande spiegamento di fuoco d'artiglieria avviluppate la nostra linea. Venne respinto con contrattacco che gli inflissi gravi perdite. Riattaccò alle 16 con truppe fresche, ma un nuovo nostro contrattacco l'obbligò ad indietreggiare ed a sospendere per la giornata le azioni di fanteria. Il contegno delle nostre truppe della 4a armata nella lotta che da quattro giorni si svolge asprissima e cruenta tra Brenta e Piave, è pari alla grandezza dell'ora. Nella resistenza opposta al nemico al saliente del M. Solarolo si distinsero i riparti delle brigate Ravenna (37° - 38°), Umbria (53° - 54°), Campania (135° - 136°) e del 3° Raggruppamento Alpini (Battaglione Val Maira - Monte Pavione - Monte Arvenis - Val Cismon - Val Camonica - Val Cenischia - Feltre - Cividale). Fra essi meritano l'onore di speciale menzione il II Battaglione del 38° Fanteria, il III Battaglione del 53° Fanteria, il Battaglione Alpini Monte Pavione, ed il Battaglione Alpini Val Maira che sul fondo di Val Calcino sbarrando la via al nemico col glorioso sacrificio, ha affermato ancora una volta l'eroico motto di qui non si passa insegna e vanto degli alpini nostri".
Generale DIAZ.
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UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA (*). |
N° |
Grado |
Cognome e Nome |
Luogo di nascita |
Luogo e data di morte |
1 |
Capitano |
Ravello Umberto |
Vercelli |
M. Fontanel 13-12-1917 |
2 |
Tenente |
Barni Serafino |
Firenze |
Osp. da C. 060 05-12-1917 |
3 |
Id. |
Bonfante Egidio |
Brusasco |
Col dell'Orso 25-11-1917 |
4 |
Id. |
Cacciatori Enrico |
Verona |
M. Fontana Secca 25-11-1917 |
5 |
Id. |
Corini Guido |
Pescarolo |
M. Fontanel 13-12-1917 |
6 |
Id. |
De Rossi Gino (disperso) |
Firenze |
M. Fontanel 13-12-1917 |
7 |
Id. |
Paini Carlo |
Milano |
Kozmarice 09-09-1915 |
8 |
Id. |
Pollone Felice |
Torino |
M. Fontanel 13-12-1917 |
9 |
S. Ten. |
Boldorini G. Batt. |
Cantù |
Cascina Bianca 28-05-1915 |
10 |
Id. |
Cartasegna Carlo |
S. Maurizio |
M. Fontanel 13-12-1917 |
11 |
Id. |
Casazza Francesco |
Torriglia |
Case di Enego 19-07-1916 |
12 |
Id. |
*Osella Giovanni |
Carmagnola |
Osp. da C. Feltre (in prigionia) 15-12-1917 |
13 |
Aspirante |
Buzzetti Luigi |
Caronno Ghiringhello |
M. Fontanel 13-12-1917 |
14 |
Id. |
*Pellegrini Giulio |
Pescantina |
Osp. Bologna 12-12-1917 |
15 |
Id. |
Spano Iosto |
Tempio |
M. Valderoa 15-01-1918 |
16 |
Id. |
Zeccoli Raffaele |
Sarizzo |
Cima Isidoro 17-06-1916 |
Ufficiali morti per malattia.
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1 |
Tenente |
Ferretti Giovanni |
Torino |
Osp. Livorno 04-11-1918 |
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(*) Gli ufficiali contrassegnati con asterisco non figurano numericamente nella colonna dei morti del riepilogo delle perdite, essendo la morte avvenuta in prigionia, o in ospedali territoriali, o durante i turni di riposo del battaglione. |
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE.
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Grado |
Casato e Nome |
Data di assunzione |
Data di Cessazione |
Annotazioni |
Maggiore |
Bosatta Ugo |
23/05/15 |
09/09/15 |
Ferito. |
Capitano |
Bruno Ermanno |
10/09/15 |
14/09/15 |
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Maggiore |
Busciani Attilio |
15/09/15 |
15/10/15 |
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Capitano |
Cenevolo Camillo |
16/10/15 |
20/11/15 |
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Id. |
Lama |
21/11/15 |
30/11/15 |
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Ten. Col. |
Trivulzio Carlo |
01/12/15 |
15/09/17 |
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Maggiore |
Viglino Alfredo |
16/09/17 |
al termine della guerra. |
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SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO
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Permanenza in linea
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Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. |
Dal 24 maggio al 30 luglio (M. Stol - Caporetto - Drezenca - M. Vrata - M. Vrsic - Q. 1270 - Pendici contrafforte M. Vrata - M. Nero - M. Vrata).
Dal 29 agosto all'11 settembre (Q. 1186 [M. Mrzli] - M. Jeza - Selo [S. Lucia] - Trincee di Kozmarice).
Dal 25 settembre al 4 ottobre (Trincee di q. 509 [S. Maria] e di S. Daniele).
Dal 21 al 31 ottobre (Trincee di S. Maria - Q. 509).
Dal 7 novembre al 10 dicembre (M. Vodil - Gabrije - M. M. Mrzli).
Dal 12 al 22 dicembre (M. Pleca).
Dal 27 gennaio all'11 gennaio (Colletta Kozliak - M. Nero - M. Rosso).
Dal 2 aprile al 30 maggio (Pizforchia M. Navagiust - Cima Ombladét - Creta Bianca - Valle Bordaglia).
Dal 2 giugno all'11 luglio (M. Corda di Marcesina - M. Brustolae - Controffensiva altopiano di Asiago: Q. 1720 - Cima Isidoro - Punta Incudine - Cima della Caldiera - M. Ortigara - Q. 2101).
Dal 23 agosto al 31 dicembre (Settore M. Baldo - Sottosettore Dossi: Trincee ad ovest di Castione - Q. 576).
Dal 1° gennaio al 6 luglio (Sottosettore Dossi).
Dal 9 luglio al 14 settembre (Settore Fortini - Zugna: Q. 850 - Fortino N. 3 - Sentiero di q. 760 - Piramide - Q. 1225).
Dal 24 settembre al 18 ottobre (Settore val S. Pellegrino: Malga Col di Mezzo - Uomo - Q. 2723).
Dal 4 al 10 novembre (Ripiegamento: Passo di Cereda - Sbarramento valle del Mis - Col Toront - Pilone la Crocetta).
Dal 18 novembre al 17 dicembre (Osteria del Monfenera - Archeson - Cason delle Mure - Cason del Sol - M. Solarolo - M. Fontanel - M. Fontana Secca - Col dell'Orso - M. Fontanel - M. Spinoncia - Val Calcino - M. Valderoa - Cason del Sol).
Dal 18 al 27 gennaio (M. Solarolo - M. Valderoa). Dal 5 febbraio al 28 marzo (Q. 1672 - Val Calcino - Col dell'Orso).
Dal 9 al 16 luglio (Passo Lagoscuro - Castellaccio).
Dal 26 agosto al 1° novembre (Sottosettore val Forcola: Bocchetta e Baira di Forcola - M. Braulio - M. Radisca - Corne del Palone - IV Cantoniera - Roccione e passo di Pedenolo).
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Dal 31 luglio al 28 agosto (Svina - Drezenca - Smast - Molini di Volzana . Selisce).
Dal 12 al 24 settembre (Cappella Sleme - Molini di Volzana).
Dal 5 al 20 ottobre (Molini di Volzana).
Dal 1° al 6 novembre (S. Lorenzo [Kamno]).
L'11 dicembre (Ledra).
Dal 23 al 31 dicembre (Kosec).
Dal 1° al 26 gennaio (Kosec).
Dal 12 marzo al 1° aprile (Kosec. Trasferimento: S. Pietro al Natisone - Cividale - Villa Santina - Comeglians - Forni Avoltri).
Dal 31 maggio al 1° giugno (Forni Avoltri - Rigolato. Trasferimento: Altopiano di Asiago).
Dal 12 luglio al 22 agosto (Costone tra Cima della Caldiera e Cima della Campanella. Trasferimento: Pilcante - Crosano).
Dal 7 all'8 luglio (Sorne - S. Margherita).
Dal 15 al 23 settembre (Sdruzzinà - Vò. Trasferimento: Primolano - Tezze - Sedico - Bribano - Mas - Agordo - Falcade).
Dal 19 ottobre al 3 novembre (S. Martino di Castrozza - Passo Cereda).
Dal 10 al 17 novembre (S. Giustina - Feltre . Seren - Crespano Veneto - Casere Campini).
Dal 17 al 31 dicembre (Col dell'Orso - Paderno d'Asolo - S. Zenone d'Ezzelino).
Dal 1° al 17 gennaio (S. Zenone d'Ezzelino - Malga Boccaor).
Dal 28 gennaio al 4 febbraio (Caozocco - M. Solarolo).
Dal 29 marzo all'8 luglio (Villa Fietta - Case del Tempio [Spineda]. Trasferimento: Bassano - Sernio - Passo del Mortirolo - Zona di Vobarno - Passo del Mortirolo).
Dal 17 luglio al 25 agosto (Valbione - Sozzine - Mortirolo).
Dal 2 al 4 novembre (Premadio - Bolladore - Bormio).
|
|
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RIEPILOGO |
Linea |
Riposo |
Mesi |
Giorni |
Mesi |
Giorni |
Anno 1915 |
4
|
27
|
2
|
14
|
Id. 1916 |
9
|
4
|
3
|
1
|
Id. 1917 |
10
|
17
|
1
|
18
|
Id. 1918 |
5
|
6
|
5
|
2
|
TOTALI |
Mesi 29 e giorni 24 |
Mesi 12 e giorni 5 |
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RIEPILOGO DELLE PERDITE. |
LOCALITA' E DATA |
BATTAGLIONE |
Ufficiali |
Truppa |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
1915 |
M. Stol - M. Vrata - M. Vrsic - Q. 1270 (24 maggio - 30 luglio) |
/
|
1
|
/
|
2
|
46
|
/
|
Q. 1186 (M. Mrzli) - Selo (S. Lucia) - Trincee di Kozmarice (29 agosto - 11 settembre) (1) |
/
|
1
|
/
|
10
|
75
|
/
|
S. Maria - S. Daniele (25 settembre - 4 ottobre) |
2
|
1
|
/
|
2
|
8
|
/
|
S. Maria - Q. 509 (21 - 31 ottobre) |
/
|
3
|
5
|
4
|
59
|
30
|
M. Vodil - Gabrije - M. Mrzli (17 novembre - 10 dicembre) (2) |
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
/
|
Totale anno 1915 |
2 |
6 |
5 |
18 |
188 |
30 |
|
1916 |
M. Nero - M. Rosso (27 gennaio - 11 marzo) (1) |
/
|
/
|
/
|
1
|
1
|
/
|
Settore val Degano (2 aprile - 30 maggio) (1) |
/
|
/
|
/
|
3
|
4
|
/
|
Offensiva austriaca sugli altopiani - Controffensiva (2 giugno - 11 luglio) |
2
|
6
|
/
|
44
|
184
|
20
|
Settore M. Baldo (23 agosto - 31 dicembre) |
/
|
/
|
/
|
/
|
8
|
/
|
Totale anno 1916 |
2 |
6 |
/ |
48 |
197 |
20 |
|
1917 |
Sottosettore Dossi (1° gennaio - 6 luglio) |
/
|
/
|
/
|
7
|
8
|
2
|
Settore Fortini - Zugna (9 luglio - 14 settembre) |
/
|
/
|
/
|
2
|
2
|
/
|
Settore val S. Pellegrino (24 settembre - 18 ottobre) |
/
|
/
|
/
|
/
|
3
|
/
|
Ripiegamento - Zona di M. Grappa (4 - 10 novembre - 18 novembre - 16 dicembre) |
9
|
16
|
14
|
32
|
207
|
453
|
Totale anno 1917 |
9 |
16 |
14 |
41 |
220 |
455 |
|
1918 |
M. Solarolo - M. Valderoa (11 - 17 gennaio) |
1
|
5
|
/
|
16
|
96
|
19
|
Q. 1172 - Val Calcino - Col dell'Orso (9 febbraio - 28 marzo) |
/
|
1
|
/
|
/
|
8
|
/
|
Passo Lagoscuro - Castellaccio (9 - 16 luglio) |
/
|
/
|
/
|
1
|
8
|
/
|
Sottozona val Forcola (26 agosto - 1° novembre) |
/
|
1
|
/
|
4
|
4
|
/
|
Totale anno 1918 |
1 |
7 |
/ |
21 |
116 |
19 |
(1) I dati delle perdite sono incompleti. (2) Mancano i dati delle perdite subite durante tutto il periodo. |
|
RIEPILOGO GENERALE |
Anno 1915 |
2
|
6
|
5
|
18
|
188
|
30
|
Id. 1916 |
2
|
6
|
/
|
48
|
197
|
20
|
Id. 1917 |
9
|
16
|
14
|
41
|
220
|
455
|
Id. 1918 |
1
|
7
|
/
|
21
|
116
|
19
|
TOTALE GENERALE |
14 |
35 |
19 |
128 |
721 |
524 |
|