Il battaglione, dislocato all'inizio delle ostilità sulla fronte Giulia alla dipendenza del gruppo alpini B, varca il confine nella notte del 24 maggio e, dopo vivaci scontri di pattuglie nei pressi dei Tienassomoserah, raggiunge la q. 1450 di M. Stol. Nel pomeriggio del 25 occupa lo starijski Vhr e scende a Caporetto; superato l'Isonzo, su una passarella gettata da truppe del genio durante la notte, entra il giorno seguente in Drezenca e procede quindi verso il Kozliak. La 33a d 84a compagnia per ripida mulattiera ascendono il monte, s'incontrano col nemico al limite di un bosco e dopo breve combattimento vi si affermano saldamente. La conquista non è costata molto sangue; dal M. Nero, che sovrasta, scendono nei giorni seguenti riparti avversari in frequenti puntate contro le nostre linee. Decisa l'occupazione, il 16 giugno ha inizio l'attacco progettato dal comando dei gruppi alpini A e B ed effettuato contemporaneamente e di sorpresa dal Kozliak (gruppo A) e dal Vrata (gruppo B). All' "Exilles", passato alla dipendenza del gruppo A, è affidato il compito d'impossessarsi della più alta vetta del M. Nero (q. 2245). Nella notte sul 16, gli uomini dell'84a compagnia, silenziosi con le scarpe fasciate, recando ognuno sulle spalle un sacchetto a terra, muovono dal Kozliak, in fila indiana, percorrendo la sottile e rocciosa cresta che dalla colletta omonima sale alla vetta. Sulla destra fiancheggia la 31a, diretta verso la q. 2052 per parare le possibili offese del nemico trincerato sul Luznica. Al campo, le gravine degli uomini della 32a martellano con insistenza le pietre per simulare l'esecuzione di lavori di rafforzamento. Una pattuglia di cinque uomini ed un forte plotone precedono la marcia. Dopo una salita faticosissima, le due compagnie giungono alla stessa altezza; si ode già la fucileria del "Susa" che opera più a nord. Mentre la 31a, si spinge avanti, il nemico, messo in allarme, apre nutritissimo fuoco. La 84a, appena giunta in vista delle prime difese avversarie, si lancia all'assalto; l'irruzione ha pieno successo, e, dei difensori, occupanti torrette di pietrame, alcuni acadono, altri si arrendono. Il gruppo, compatto, piomba al grido di "Savoia" su quanti sono appostati in prossimità della vetta, e, dopo rapida lotta alla baionetta, conquistano la posizione. Il nemico in rotta, si getta verso il vallone di Planina Plju, ma cade sotto l'azione del "Susa". Due plotoni della 31a, che nel frattempo si erano spinti contro la q. 2052, tenendovi impegnato il nemico, vengono a rinforzare l'occupazione e sono seguiti più tardi dal resto della compagnia e dalla 33a. Il rilevante numero di prigionieri, l'eseguità delle nostre perdite di fronte ai risultati ottenuti ed infine l'ammirazione stessa dell'avversario, che lo definirà in seguito "colpo da maestro", dimostrano quanto brillante sia stato questo episodio della nostra guerra. Una medaglia d'argento, in comune col "Susa", premia il valore dell' "Exilles". Nei giorni seguenti i gruppi A e B proseguono le operazioni sulla fronte Vrsic - M. Nero - Pleca. Al gruppo A è assegnato il compito di attaccare le posizioni nemiche, per cadere sul rovescio della linea Sleme (1487) - Mrzli (1360) contro la quale opera l'8 divisione. L'azione, che avrebbe dovuto avere inizio il 29 giugno, causa il mal tempo, è protratta al 3 luglio. L' "Exilles", durante la notte sul 3, si avvicina alle posizione avversarie ed all'alba attacca su due colonne il M. Rosso (31a e 33a) ed il Mazuik - Rudeci rob (32a e 84a). Mentre la prima colonna ottiene qualche vantaggio alla colletta del M. Nero, senza peraltro potersi affermare sul M. Rosso saldamente difeso dal nemico, la seconda, costretta a percorrere un terreno scosceso e ripido ed accolta da vivo fuoco di mitragliatrici, non riesce per tutta la mattina, quantunque rincalzata dal battaglione Intra, a portarsi oltre la q. 1100. Nel pomeriggio, investita da violente raffiche di artiglieria e di fucileria sulla fronte e sui fianchi, è costretta a retrocedere per evitare ulteriori perdite. Il 6 luglio le compagnie 31a e 33a, rinforzate dalla 20a del "Cividale", balzano all'attacco di q. 2163, muovendo per un augusto passaggio fortemente battuto dai colpi nemici e fiancheggiato da profondi burroni. Gli alpini dell' "Exilles" riescono ad avanzare alquanto; dopo aver resistito però fino a sera, sono costretti a rientrare nelle linee. Riunitosi il 7 alla colletta di Kozliak, il battaglione scende l'8 a riposo a Drezenca per riordinarsi. Il 18, le compagnie 32a e 84a risalgono il Vrata e la colletta di M. Nero, in rincalzo alle truppe operanti contro la linea Lemez - Smogar - Luznica; la 31a, dopo essere stata a colletta Kozliak per trasporto materiali e feriti è il 23 a colletta M. Nero, con le truppe operanti contro q. 2077; i riparti non vengono però impiegati e alla fine di luglio (29 - 31) si trasferiscono nei pressi di Svina. Dopo aver preso parte, dal 15 al 18 agosto, a brevi operazioni, in rincalzo al "Cividale", contro le difese nemiche di Dolje, l' "Exilles" passa sulla destra dell'Isonzo e, posto alla dipendenza del 66° reggimento fanteria (7a divisione), occupa la linea fronteggiante l'altura di S. Maria, contro la quale svolge dal 9 al 12 settembre ripetuti attacchi, che però s'infrangono sulle robuste difese del nemico. Seguono lavori di approccio fino al 23 settembre, quindi il battaglione si trasferisce a Volarje sulla sinistra dell'Isonzo alla dipendenza del gruppo A, per partecipare alle operazioni contro il Vodil e le difese di Dolje. Dopo essere stato in rincalzo ed in riserva sulle pendici del Vodil, concorrendo a respingere vari attacchi, fra i quali notevole quello del 28 novembre, il 4 ottobre entra in linea nelle trincee di Dolje, compiendo pure un breve turno nel trincerone di Gabrije. Dal 19 al 21 svolge azioni dimostratice distaccando pattuglie col compito di riconoscere alcuni elementi di trincea a nord di Dolje; muovendo dalle "Case Bruciate", preceduto da gruppi di zappatori che gli apron la via, irrompe nelle linee avversarie travolgendo ogni resistenza. Subito si rafforza, ma il nemico, durante la notte, torna alla riscossa ed impegna i nostri in una mischia furibonda che dura fino all'alba. Il mattino del 24, l'84a compagnia, dopo aver lottato più ore contro soverchianti forze avversarie, è costretta a ripiegare sulla linea di partenza. Il 27 l' "Exilles" è impiegato sul Vodil col "Val Natisone" ed occupa di sorpresa con la 33a compagnia il cosidetto "trincerone austriaco" ove cattura alcuni prigionieri ed una mitragliatrice. Un contrattacco nemico riprende nella notte la posizione, ma nel mattino del 28, la 31a prima e la 32a poi, sferrano ripetuti assalti impossessandosene di nuovo. Continui bombardamenti e contrattacchi si susseguono senza tregua nei giorni seguenti, ma l' "Exilles" resiste valorosamente. Mentre si alterna col "Cividale" nelle linee del Vodil od in rincalzo a Gabrije, si riordina, e, nella ripresa dell'attacco del gruppo A sulla linea Mrzli - Vodil (26 - 30 novembre), opera sulle falde sud di quest'ultimo raggiungendo la q. 750 ove è arrestato dalla violenta reazione nemica (26 novembre). Dopo aver svolto azione dimostrativa in concorso alla brigata Salerno che tenta occupare il Mrzli, la sera del 28 il battaglione passa in riserva a Gabrije ove sosta fino al 12 dicembre, distaccando a turno i riparti sul Vodil ed a Dolje. Qui, l'8 dicembre, la 31a subisce un improvviso attacco del nemico, il quale col favore di fitta nebbia è riuscito ad avvicinarsi alle nostre trincee; il tentativo è però subito arrestato per l'intervento della 33a. Trasferitosi a Kosec e tornato nuovamente alla dipendenza del gruppo alpini B, l' "Exilles" è adibito a lavori vari, il 22 dicembre sale a presidio delle posizioni del M. Nero e di M. Rosso.
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Il 7 gennaio, il battaglione si trasferisce a colletta Kozliak ed al Pleca, il 23 scende a Kosec ed il 12 febbraio si sposta in conca di Plezzo a disposizione del comando settore Saga. Sale il 13 sul Cukla e la sera del 17, le compagnie 32a e 84a vengono impiegate, alla dipendenza della brigata Aosta, per rioccupare una posizione perduta nel settore Palica - Romboncino. In tale settore e sul Cukla rimane sino al 5 marzo, quindi scende a Goricica Planina per lavori ed il 14, dopo una giornata di sosta a Serpenizza, si trasferisce a Kosec. Dopo breve permanenza nella zona di M. Nero - colletta Kozliak, ov'è adibito ai rifornimenti delle prime linee, scende nuovamente il 28 a Kosec. L'8 aprile il battaglione da Cividale raggiunge per ferrovia Villa Santina e si accantona nei pressi di Comeglians nella val Degano (Zona Carnia), perdendo di forza la 84a compagnia che passa al "M. Assietta" di nuova formazione. Assegnato al gruppo alpino E (dal 20 maggio comando dei gruppi alpini 4° e 6°), il 22 aprile si trasferisce a Bassano accantonandosi a Marostica; il 18 maggio, dopo aver transitato per Vicenza, Schio, Arsiero e Posina raggiunge il passo della Borcola prendendo posizione alla testata di val Terragnolo (pendici est di Col Santo - Cima Bisorte - Malga Costa). Il 19, la 32a, che è a Cima Bisorto, insieme a riparti del "Cervino" e del "M. Suello", sostiene un forte urto avversario ed il 20, mentre a causa dei progressi dell'offensiva nemica vien dato l'ordine alle truppe di val Terragnolo di ripiegare sul fondo valle Borcola e sul M. Pasubio, la compagnia completamente circondata, priva di munizioni e di viveri, dopo essersi difesa con pietre e alla baionetta è costretta a cedere; solo un piccolo nucleo riesce ad aprirsi un varco ed a raggiungere la 33a ai Sogli Bianchi. Attaccate intanto violentemente dal nemico anche le altre due compagnie, la 31a retrocede su Colle di Xomo sostando il giorno seguente a M. Forni Alti e la 33a, impossibilitata a resistere alla forte pressione avversaria, ripiega verso Arsiero, raggiungendo il 24 la valle dei Signori. Quattro giorni dopo l' "Exilles" è riunito a M. Forni Alti dove riceve complementi. Invia riparti col "Cervino" sulle pendici del Corno di Pasubio attendendo alacremente al rafforzamento delle posizioni e concorrendo con due plotoni della 31a e due della 33a a respingere un attacco diretto contro il "M. Suello" sulla strada di Malga Campiglia (30 maggio). Il 9 giugno la 32a e la 33a vanno in trincea in val Sorapache; a sera la 33a entra in azione con altre truppe contro le posizioni nemiche di Soglio della Rasta; l'operazione è però subito sospesa per la forte resistenza incontrata da reparti agenti alle ali. Il 12 giugno, dopo un bombardamento durato l'intera giornata, una colonna austriaca tenta il passaggio in val Posina, ma l' "Exilles" frusta il movimento nemico. Il 26, in seguito alla nostra controffensiva sugli altopiani, il battaglione scende a Caneve di Campiglia, l'indomani si porta in linea a passo dell'Ometto; il 28 è a Griso, in val Posina, per presidiare lo sbarramento all'altezza di M. Pruche, fronte al passo della Borcola. Dal 12 al 20 luglio tenta d'impadronirsi del passo senza, però, riuscirvi, a causa delle formidabili difese e della pronta reazione nemica. Il 21 luglio si trasferisce a Recoaro in riposo, poscia, dopo un breve turno di trincea a Grisio, in val Posina, alla dipendenza della 27a divisione (9 - 17 agosto), si accantona a Polco (Schio, 18 agosto - 5 settembre). Si trasferisce il 6 settembre in val di Fieno (Pasubio) con la 44a divisione e, dopo essersi ammassato la notte sul 10 sotto i roccioni di Lora, costituisce la seconda ondata d'attacco nell'azione svolta dai nostri sull'Alpe Cosmagnon. Causa la fittissima nebbia il tentativo però non riesce e procura forti perdite. Il 13 il battaglione scende a riposo a Malga dei Busi ed il 5 ottobre è nuovamente sul Pasubio. Si ammassa il 9 a q. 2200 ed avanza sul "Panettone medio" rafforzandovisi sotto violentissimo bombardamento. Nei giorni 19 e 20 ottobre compie brevi azioni in appoggio ad altri riparti operanti contro la linea M. Testo - Rojte - "Dente Austriaco" e, dopo un breve turno in linea sull'Alpe Cosmagnon, si trasferisce il 27 a Camposilvano ed il 9 novembre a Novale in val d'Agno. Prima della fine dell'anno, l' "Exilles" compie un'altro turno di linea sull'Alpe Cosmagnon (25 novembre - 30 dicembre) ove la molta neve caduta, la tormenta e le valanghe rendono assai disagiata la vita dei riparti costretti a rudi fatiche ed a pericoli per tenere in efficienza le difese ed assicurare i rifornimenti. Alla fine di dicembre il battaglione scende a Recoaro.
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Il 14 gennaio il battaglione è in seconda linea ai "Baraccamenti Diruti", il 28 si trasferisce ad Ala, poscia, assegnato il 9 marzo al 17° gruppo alpino di nuova formazione, distacca i dipendenti riparti per lavori a C. di Mezzana, passo Buole, Coni Zugna rimanendo in linea in quest'ultima posizione dal 16 marzo al 4 aprile, giorno in cui scende nuovamente ad Ala per trascorrervi un periodo di riposo. Il 16 luglio, costituitosi l'VIII raggruppamento alpini (gruppi 13° e 17°) incaricato della difesa del settore dell'Altissimo, il battaglione vi si trasferisce, concorrendo con un plotone della 33a compagnia ed il plotone arditi all'azione svolta il 3 agosto dal XXIX riparto d'assalto contro q. 703 di Zurez sulla quale vengono catturati 166 prigionieri. Il 17, l' "Exilles" lascia le trincee occupate, e, sceso in val Lagarina, raggiunge il 31 per ferrovia Schio, accantonandosi a S. Vito di Leguzzano (V corpo d'armata). Dal 7 al 20 settembre è adibito a lavori di rafforzamento in Vallarsa (Raossi), quindi si riunisce a S. Vito al proprio gruppo, che nel frattempo è stato assegnato al IX raggruppamento alpini. Dal 15 al 21 ottobre, in previsione della nostra offensiva, hanno luogo i movimenti per trasferirsi nella zona a nord est di Bassano; durante la notte sul 24 l' "Exilles" sale sul M. Grappa ed a sera trovasi a M. Casonet per entrare in azione, con tutto il suo gruppo, alla dipendenza dell'80a divisione. Il 27 il battaglione, violentemente battuto dal fuoco dell'artiglieria nemica, si ammassa sul costone del M. Solarolo a rincalzo della brigata Aosta, si porta quindi in val Calcino insieme al "Pieve di Cadore" e risalendo le pendici di M. Valderoa, occupa il costone omonimo. Il 31, col distaccamento "Ragni" (13° gruppo), insegue il nemico in ritirata, oltrepassa con rapida marcia i Solaroli ed il M. Fontana Secca, raggiungendo nelle prime ore del pomeriggio Seren; più tardi, dopo aver vinto alcune resistenze opposte da piccoli nuclei nemici, entra in Feltre ove si trova il giorno dell'armistizio.
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