Si costituisce il 22 maggio, in val Sugana, con la 302a compagnia del disciolto VIII battaglione skiatore, con la 282a e con la 283a di nuova formazione, assumendo il nominativo "Pallanza" alla data del 6 giugno. Dislocato a Pieve Tesino, impiega i suoi riparti in lavori vari fino al 25, giorno nel quale, destinato alla 4a armata, per Grigno e Calalzo è avviato in ferrovia a S. Vito di Cadore dove giunge il 28. Passato a far parte del 12° gruppo alpini, il 29 accampa nel vallone dei Bois per lavori ed il 14 luglio si trasferisce a passo Hotel, in regione Falzarego, da dove invia riparti a difesa delle posizioni di "Cengia Martini" (Piccolo Lagazuoi) alternando le compagnie nel presidio delle linee. Il mattino del 16 settembre, il nemico fa brillare una potente mina sotto le nostre posizioni di "Cengia Martini" e, approfittando dello sconvolgimento prodotto dall'esplosione, dopo una intensa preparazione di artiglieria, si lancia all'attacco, ma l'attiva vigilanza e la vigorosa resistenza degli alpini del "Pallanza" lo respingono, dopo avergli inflitte gravi perdite. Fino a tutto il mese di ottobre, le compagnie, continuando a presidiare a turno le posizioni, sono impiegate in lavori di fortificazione. In seguito al ripiegamento della 4a armata resosi necessario per gli avvenimenti della fronte isontina, il 3 novembre il battaglione, lasciati alcuni nuclei sulle posizioni, scende in fondo valle; il 4, disimpegnatosi dal nemico, riunisce i suoi riparti a Vervei e per Zuel, Acquabona, S. Vito di Cadore, raggiunge Venas, da dove, il 6, è trasportato in autocarri a Giavera, passando alla dipendenza della 1a divisione, che sostituisce la 44a nella occupazione delle nuove posizioni del Montello. La sera del 10, rinforzato dal II battaglione provvisorio, passa a difesa della linea C. Serena, C. Agostini, bivio C. Bolzonello, F.te Tavaran Grande, C. Manzioli, Croda della Spia (zona sinistra del settore divisionale). Il 21 novembre, il V battaglione bersaglieri dà il cambio a quello provvisorio. Nella notte del 2 dicembre, la divisione viene sostituita dalla 41a inglese; il "Pallanza" si porta a Caonada, poi per S. Martino ad Oné, il 5 si riunisce al proprio raggruppamento a Liedolo. Il giorno seguente si avvicina nuovamente alle prime linee, accampando a Cason del Coston, per poi, il giorno 8, unitamente a riparti dell'8° fanteria, provvedere alla difesa dello sbarramento della valle Cesilla (Casone del Termine - Casone Pertica). Il nemico si accanisce contro le nostre posizioni lanciando nella lotta nuove truppe; il 12, la 282a compagnia concorre a respinger un attacco a Cason delle Fratte ed il 14 tutto il battaglione coopera, con una puntata in fondo valle, all'azione svolta dalla brigata Cuneo, contro il Col della Berretta ed il M. Pertica. La mattina del 18, la 283a resiste tenacemente ad una nuova irruzione nemica, più tardi, però, minacciata di aggiramento è obbligata a ripiegare; la 302a è inviata in rinforzo al I/92° fanteria, fortemente impegnato; a sera, ristabilita la situazione, il "Pallanza" ha schierate le sue compagnie dalle pendici del costone del Casone Col delle Farine, fondo valle Cesilla, Casone Pertica, dove rimane fino al 30, giorno in cui raggiunge a Liedolo il proprio raggruppamento (VI).
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Riprese le operazioni per la riconquista di M. Asolone, il 14 gennaio il 12° gruppo si disloca nella valle dei Lebbi, in riserva divisionale (66a). Il giorno seguente il "Pallanza" accampa ad Osteria di Poise ed il 18 sostituisce riparti del 21° fanteria nelle trincee. Il VI raggruppamento, destinato alla 1a armata, ritira i suoi battaglioni dalle linee per raggiungere la nuova destinazione. Nella notte del 23, il "Pallanza" si porta a Liedolo, e per Cittadella, il 27, raggiunge in ferrovia Piano Camuno, in val Camonica, ove rimane fino al 14 marzo, per ricostituire i propri riparti. Il 15 il gruppo è messo alla dipendenza della 5a divisione; il battaglione dal 17 al 21 aprile è dislocato a Malonno e dal 23 aprile al 10 maggio ad Incudine; il giorno 11, assegnato temporaneamente a disposizione del IV raggruppamento per lavori, si sposta a Sozzine. Predisposte le operazioni per la riconquista delle posizioni nemiche di Cima Presena e di Monticello, assegnato al 19° gruppo, il 24, il "Pallanza" si avvicina alle prime linee, accampando a Cengia Lago Scuro ed a passo Pager (durante la marcia una valanga travolge la 282a compagnia, causando la perdita di tre ufficiali e 106 militari di truppa). Nell'azione che ha luogo il giorno 25, il plotone arditi concorre all'occupazione della Cima Presena ed a sera il battaglione riceve ordine di trasferirsi nella ridotta A (conca Mandrone), per provvedere ai rifornimenti dei riparti del 7° gruppo che sono in linea. Il 3 giugno, per Sozzine, si sposta ad Incudine ed il 12 a Ponte dei Buoi, in val di Pezzo, in riserva divisionale; il 21 si porta a difesa della 3a sottozona Tonale, dislocando le sue compagnie a M. Tonale, Cima di Cady e conca Serodine, ove rimane fino all'8 luglio. Il giorno seguente, ricevuto il cambio dal "Val Camonica", si trasferisce a Vallicella, il 10 ad Incudine, il 13, da Edolo, è trasportato in ferrovia a Cedegolo, il 14 accampa a Malga Ignaga ritornando col proprio gruppo (12°) alla dipendenza del VI raggruppamento. Il gruppo si porta nuovamente in conca di Valbione; il "Pallanza" il 31 luglio è a Forno d'Allione, il 1° agosto ad Incudine ed il 3, assegnato al IV raggruppamento per le operazioni in val Presena, accantona a Sozzine. Il giorno 11 si trasferisce a passo del Paradiso, col compito di impossessarsi dei trinceramenti nemici di fondo val Presena e di puntare sulle qq. 2432 e 2545 (Monticello). Nel pomeriggio del 13 gli arditi, seguiti da due plotoni della 282a compagnia, per ben tre volte si lanciano all'attacco, ma le difese passive avversarie, ancora intatte, non consentono la riuscita dell'azione, che, peraltro, viene sospesa. Dal 20 agosto al 2 settembre il battaglione compie un turno di linea nelle ridotte n. 1, 2, 3 e 4, Monticello, q. 2921, "Sgualdrina", a difesa della val Presena. Il 3, sostituito dal "Fenestrelle", va a Sozzine, il 9 a Vezza d'Oglio ed il giorno seguente ritorna nuovamente nella zona Fumo - Listino, accantonando a la Rasega, per poi, il 13, passare alla difesa della sottozona Adamè: passo e Malga Ignaga - q. 2680 - passi Russi e Porta - q. 2668 - Corni Lago, passo Presidiaria - fondo valle Adamè. Fino alla fine del mese rimane in tale zona ove i riparti svolgono un'attiva sorveglianza a mezzo pattuglie e compiono lavori di fortificazione. Iniziata la nostra offensiva, il 2 novembre, mentre gli altri battaglioni del gruppo si riuniscono in fondo valle per formare colonne d'attacco, permane sulla prima linea della zona Fumo - Listino, ove si trova, il 4, alla data dell'armistizio.
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