Costituitosi il 16 gennaio, il 5 aprile parte da Salò, con le compagnie 139a e 140a, trasferendosi in ferrovia a Cividale e quindi per via ordinaria a Biacis (II corpo d'armata). Il 17 viene raggiunto dalla 91a compagnia, già appartenente al "Vestone", col quale ha combattuto sin dall'inizio delle ostilità. Il 23, assegnato alla 1a armata, raggiunge Bassano e prosegue per Mason Vicentino, passando, il 25, a far parte della 2a frazione del gruppo alpino E (poi 6° gruppo). Il 17 maggio, i battaglioni alpini partono alla volta di Arsiero per concorrere con le truppe del V corpo d'armata ad arrestare l'offensiva nemica sull'altopiano dei Sette Comuni. Il "M. Suello", trasportato in autocarri al passo della Borcola, lascia la 139a compagnia in riserva, con la 91a si porta in linea a Coston dei Laghi, inviando la 140a a M. Sarta. Il giorno seguente la 91a, con la 139a di rincalzo, opera, in concorso ad altri riparti di fanteria, riuscendo a rioccupare la q- 1869 ed a raggiungere il cocuzzolo antistante la Cima Maggio, ma, impossibilitati a mantenersi sulle posizioni, gli alpini ripiegano sulle basi di partenza, ove, l'indomani, viene ricacciato un attacco nemico. La situazione generale obbliga i riparti della Borcola ad arretrare; il 19 il battaglione, con le compagnie 91a e 139a, riceve ordine di trasferirsi a Colle di Xomo ed il 21 a Caneve di Campiglia col compito di provvedere alla vigilanza della fronte da val Sorapache a Malga Campiglia. Continua, incessante, la molestia delle pattuglie avversarie, che vengono ovunque respinte. Per tre giorni, poi, dal 29 al 31, il nemico attacca con violenza senza però ottenere alcun vantaggio, perchè respinto dal fuoco e da violenti corpo a corpo. Nei giorni 29 e 30 hanno concorso alla battaglia riparti dell' "Exilles" e la 140a compagnia. Il 4 giugno il "M. Suello", ricevuto il cambio dal "Levanna", si porta a Porte di Pasubio, impiegando nei giorni seguenti le compagnie in lavori di sistemazione difensiva ed inviandole a turno in rincalzo ai riparti in linea; il 18 ritorna a presidiare le posizioni dalla testata di val Sorapache a Malga Campiglia (qq. 1491 e 1645), molestando continuamente il nemico. Il 26 ha inizio la nostra controffensiva in Vallarsa, in concorso a quella in completo sviluppo sull'altopiano; tutto il gruppo attacca ed il battaglione, superate le resistenze nemiche, occupa Costa Ronchi e lo sbocco di val del Tauro in val Sorapache. L'avanzata continua e nella notte sul 27 Griso, le quote 1229 e 1182, lo sbocco di val del Pruche e Doppio, sono occupati. Il 28, per val Grande, gli alpini puntano sul Corno di Coston, ma arrestati dal violento fuoco, si fortificano all'altezza circa di q. 1400. La battaglia ha una sosta che consente ai riparti di riordinarsi; il 3 luglio una pattuglia compie un'ardita ricognizione verso Cima Grama ed il 4 un nucleo occupa la q. 1234, che viene subito rafforzata. Nella notte sull'8 il "M. Suello", sostituito del "M. Berico", si porta a Poleo, per un turno di riposo. Il 21, passato alla temporanea dipendenza della brigata Verona (27a divisione), raggiunge le posizioni di fondo val Posina, del posto avanzato in val Paileche e della testata del canalone di q. 1234, per sostituire i riparti di fanteria in linea a q. 1425, ma un improvviso violento attacco avversario soverchia i difensori della quota; gli alpini, prontamente accorsi, con slancio ne raggiungono le estreme pendici malgrado il violento fuoco, più tardi però vengono fatti ripiegare sulla q. 1234. Al "M. Suello", rinforzato da riparti di fanteria, è affidata la difesa della fronte val della Caldiera - val Caprara - val Paileche - q. 1200 di val Grande. Il 2 agosto, viene respinto un attacco nemico ed un plotone della 139a concorre in un contrattacco sferrato da riparti dell'85° fanteria, schierato sulla destra del battaglione. Il 5, la 140a compagnia è di rincalzo al "Levanna" che svolge un'azione per la riconquista della q. 1477, perduta tre giorni prima. Il 9 il battaglione, sostituito in linea, accampa allo sbocco di val Sorapache, per poi, l'11, portarsi a Poleo, per un turno di riposo. Il 5 settembre si trasferisce a Ponte Verde ed il 9 a Porte di Pasubio. Riprese le operazioni sul fronte del V corpo d'armata, il gruppo ha il compito di attaccare la linea nemic del Pasubio a cavallo della q. 2200. All'alba del 10, il "M. Suello" assume la dislocazione per l'assalto e nel pomeriggio la 91a compagnia, rincalza dalla 139a, avanza decisamente, ma viene arrestata dai reticolati ancora intatti e da un violento fuoco di mitragliatrici. La fitta nebbia e la violenta reazione avversaria non consentono il successo. Il battaglione ritorna a Porte di Pasubio, per accampare il 13 a Malga dei Busi, ove rimane fino al 4 ottobre per riordinarsi. Il giorno seguente si trasferisce al Soglio Rosso, il 7 distacca la 140a compagnia nelle trincee del Pasubio prospicente l'Alpe Cosmagnon ed il 9 con la 91a si porta sui rovesci del Palom quale rincalzo al "M. Adamello", che deve operare contro le posizioni del "Panettone" (q. 1985), mentre la 139a è iviata in rinforzo al "M. Berico" che attacca il "Dente austriaco". Dopo la preparazione del fuoco, all'imbrunire dello stesso giorno, la 140a compagnia con rapido sbalzo raggiunge la q. 1985, ma contrattaccata, è obbligata a ripiegare alquanto. Il giorno seguente, all'alba, l' "Aosta" sostituisce l' "Adamello", che, insieme alla 91a compagnia, si ammassa nelle trincee di Cosmagnon in rincalzo, e dopo un nuovo bombardamento, riesce ad occupare la q. 1985 e la cresta del "Panettone". A detta azione concorre anche la 140a compagnia. Con la sistemazione dei riparti nelle nuove linee, la mattina dell'11, la 91a è nelle trincee del "Panettone", la 140a in quelle di Cosmagnon, la 139a a q. 2200. Nella notte sul 12, la 91a, che opera unitamente alla 41a ed alla 42a dell' "Aosta", raggiunge la selletta fra la "Caserma difensiva" ed il "Dente", una battuta da intenso fuoco di mitragliatrici e di bombe a mano non può mantenersi sulle posizioni, il 13 si riunisce al battaglione nelle trincee di Cosmagnon. Il 15 il "M. Suello" si trasferisce a Ponte Verde ed il 18 a Malga Val di Fieno, a disposizione della brigata Puglie, che ha ripresa l'azione contro i trinceramenti nemici dell'Alpe Cosmagnon. L' "Aosta", che il 17 aveva conquistato le trincee del "Dente", dopo due giorni di continua lotta, nella notte del 19 è costretto ad abbandonarle, per un violento attacco avversario; nel pomeriggio dello stesso giorno il "M. Suello" riesce a riprendere la contrastata posizione, ma a sera, minacciato di aggiramento, deve a sua volta ripiegare. Il battaglione rimane a presidio delle nuove trincee, il 22 la 139a compagnia, che è stata fortemente provata, si porta a Soglio Rosso ed inquadrati i complementi ricevuti, il 27 raggiunge il Palom per poi andare in linea il 2 novembre, tra q. 2200 e la selletta di q. 2081. Il 18 dello stesso mese, la predetta compagnia, sostituita da riparti del 158° fanteria, si reca a S. Antonio, mentre il battaglione, cedute le posizioni al "M. Berico", il 25 raggiunge S. Quirico, ove rimane fino al 19 dicembre, giorno in cui sostituisce con le sue tre compagnie il VII bersaglieri ciclisti al Menerle, ai Sogi ed a q. 1985. Il 23 passa a far parte del 10° gruppo alpini provvisorio, che si costituisce nella zona dell'alta valle dell'Agno, a monte di Cornedo; il 31 la 139a compagnia si trasferisce nelle trincee dei "Gemelli".
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Il "M. Suello" rimane a presidio delle posizioni della regione Cosmagnon fino al 5 febbraio, giorno nel quale, ceduti i trinceramenti a riparti del 157° fanteria, si porta a S. Antonio, per raggiungere il giorno 8 Merendaore ed il passo Campogrosso, ove le compagnie vengono impiegate in lavori di sgombro della neve. Il 2 marzo tutto il battaglione si riunisce in quest'ultima località per lavori stradali ed il 14 si trasferisce a Trissino per un turno di riposo. Il 25 aprile, cessa di far parte del gruppo e destinato alla 59a divisione (XXIX corpo d'armata), in ferrovia raggiunge Ala, per via ordinaria Malga Val del Gatto e Cima Levante, per essere impiegato in lavori vari. Il 1° giugno la 139a è distaccata a Prato Signel. Nelle predette località il "M. Suello" permane fino al 6 luglio, per poi, nella notte sull'8, sostituire riparti del 207° fanteria sulla fronte del sottosettore Zugna: valletta S. Lorenzo - versante Vallarsa - "Trincerone" - ramo occidentale del "Saliente"; gli alpini provvedono, oltre che alla sorveglianza delle trincee, a lavori di fortificazione. Tra le piccole azioni compiute in tale periodo è notevole quella del 15 agosto, quando un ardito nucleo, portatosi sotto le linee nemiche, distrugge un piccolo posto; degno di nota è anche la pronta reazione ad un violento attacco sferrato il 23 agosto dall'avversario, che viene ricacciato alla baionetta, malgrado l'intenso fuoco di artiglieria. Il 2 novembre, il battaglione, cedute le trincee al "M. Pelmo", è destinato a difesa della seconda linea dei "Baraccamenti Diruti" di Malga Zugna (27a divisione, che ha sostituita la 59a nella zona), ove rimane fino al termine dell'anno; la 91a compagnia, dal 4 novembre al 19 dicembre presidia la linea q. 1200 - Fortini Zugna, alla dipendenza del comando del sottosettore Fortini.
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Nei giorni dal 13 al 15 gennaio, il "M. Suello" è incaricato della difesa delle linee di sinistra del sottosettore Zugna, in sostituzione dell' "Exilles", e dal 26 al 28, passa nelle trincee di seconda linea del caposaldo di Coni Zugna, di Cima Salvata alta, del Loner settentrionale (versante Vallarsa) e di Cima Salvata bassa (passo Buole). Il 3 marzo, si trasferisce in val Ronchi, passando a far parte del 17° gruppo alpini di nuova costituzione. Il 24 ritorna nelle posizioni di seconda linea dei "Baraccamenti Diruti" e viene adibito a lavori di fortificazione. Il gruppo riunisce i suoi riparti prima a Sdruzzinà, località che il "M. Suello" raggiunge il 7 aprile, poi si trasferisce in val Ronchi e val Fredda, ove il battaglione permane dal 15 aprile al 16 maggio, per trasferirsi il 17 ad Ossenigo. Un nuovo spostamento ha luogo il 19 giugno, giorno in cui raggiunge Malga Canalette (M. Altissimo), passando alla dipendenza della divisione Czeco - Slovacc, dalla quale riceve ordine di spostarsi a Malga Campi, con distaccamento a M. Varagna ed a Busa del Parol, per provvedere a lavori vari. Il 16 luglio, il 17° gruppo, unitamente al 13°, costituisce un raggruppamento alpini che il 31 agosto assume la numerazione di VIII. Dal 30 luglio al 16 agosto, il "M. Suello" compie un nuovo turno di trincea nelle posizioni del settore Altissimo: q. 940 di sezione Campei, frazione Sorgente, frazione Martello; il giorno successivo inizia la marcia di trasferimento per raggiungere il 20 Domegliara ed il 31 S. Vito di Leguzzano (Schio). Il 20 settembre il gruppo passa a far parte del IX raggruppamento, che è in via di costituzione (80a divisione - V corpo d'armata). Provveduto all'inquadramento della nuova unità, gli alpini svolgono istruzioni varie; il 15 ottobre il raggruppamento passa sulla sinistra del Brenta ed il "M. Suello" accantona a Bolzano Vicentino e Crosara. Dovendo, poi, la divisione operare sul Grappa durante la prossima offensiva, alla dipendenza del XXX corpo d'armata, i riparti si trasferiscono nella zona a nord di Bassano, il 18 il battaglione si porta a Tezze di Lupia (Sandrigo) ed il 21 a S. Zenone d'Ezzelino. Nella notte sul 24 ottobre, si ammassa a M. Boccaor ed al mattino avanza per la valle delle Mure verso M. Fontana Secca, sostando a M. Casonet; nella notte sul 26 si sposta tra il predetto monte e Col dell'Orso, passando col gruppo a disposizione della 47a divisione. Messo alla dipendenza del 40° fanteria (brigata Bologna), invia la 140a comapgnia in rincalzo ai riparti impegnati a M. Forcelletta e la 139a in rinforzo al "M. Pelmo" a Col del Cuc. Il 27 gli viene affidata la difesa della linea di sbarramento della valle delle Mure (teleferica di M. Boccaor). Iniziato il ripiegamento del nemico sotto la forte pressione dei nostri, il 31, il "M. Suello", per la valle delle Mure, Cason del Sol, Malga Solarol punta su M. Fontana Secca e quindi, per M. Peurna, raggiunge il 1° novembre Seren, da dove, con due compagnie, per Artan, si porta su M. Aurin. A sera riunisce le tre compagnie a Feltre, ove si trova il 4 novembre, alla cessazione delle ostilità.
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