Costituitosi a Caprino Veronese, con due compagnie e col comando, fin dal 1° dicembre 1915, il 9 aprile successivo lascia tale sede ed in ferrovia, da Domegliara, viene trasportato ad Ala. Prosegue per Brentonico, ove sosta per la sistemazione della seconda linea fronteggiante la depressione di Loppio (val Lagarina). Il 17, la 92a compagnia del "Verona", da q. 912, ov'era dislocata, scende a Brentonico e completa l'organico del battaglione. Il 10 maggio il "M. Baldo", destinato a sostituire il "Val d'Adige", raggiunge la val di Loppio ed occupa la linea di resistenza: Roncola - isolotto del lago di Loppio - Scudelle - Carpeneda - Piandin, sbarrando la valle e chiudendo lo sbocco del rio Cameras. Alle prime ore del 15 maggio, fanterie nemiche, scendendo da Valle S. Felice, dal M. Nagia e da q. 612, sostenute da mitragliatrici, tentano un attacco contro le posizioni del battaglione e specialmente contro la linea tenuta dalla 92a compagnia: Piandin - Carpeneda - S. Antonio. Gli alpini arrestano nettamente l'avversario e respingono successivi attacchi, rinnovati con maggior accanimento durante la giornata ed in quella seguente. Ordinato il ripiegamento sulla linea di resistenza: Castione q. 576 - Doss'Alto, le compagnie 92a e 141a iniziano il movimento lasciando la 142a a proteggere la ritirata di altri riparti. Il 19 la 142a abbandona anch'essa le posizioni ed il giorno successivo occupa le posizioni di q. 703 di Doss'Alto; la 92a va a presidiare il tratto di fronte da q. 576 alle rocce di Doss'Alto, mentre la 141a resta a Malga Sorgente quale riserva. Sulla nuova linea il "M. Baldo" procede alla sistemazione delle difese sottoposte a continuo fuoco d'artiglieria. Nella notte sul 9 luglio, sostituito dal "Val Toce" e destinato sull'altopiano dei Sette Comuni, si porta a Brentonico, da qui raggiunge Avio e per ferrovia Primolano. Posto alla dipendenza del "gruppo Stringa", prosegue per Osteria alla Barricata, il 16 si trasferisce sul rovescio di Cima della Campanella e nella notte le compagnie 92a e 141a rilevano il "M. Argentera" a Pozza dell'Ortigara. Fiaccata, sull'altopiano, l'offensiva nemica, i nostri muovono alla riscossa; il 21 luglio il battaglione, che costituisce la colonna di sinistra del gruppo al quale è stato affidato il compito di attaccare M. Ortigara e M. Campigoletti, inizia il movimento, avvicinandosi alle difese nemiche. Alle ore 5 del 22, le nostre artiglierie iniziano il fuoco ed alle 14, la 142a, seguita dalle altre due compagnie, attacca decisamente le antistanti difese di M. Campigoletti. Ma l'avanzata, causa la tenace resistenza avversaria, procede lenta, purtuttavia dopo rinnovati sforzi, gli alpini riescono ad occupare q. 1900. Altri tentativi, effettuati col concorso del "Bassano", non sono coronati da successo, finchè il 25, causa le forti perdite subite, il battaglione viene ritirato sulle difese della linea di vigilanza: q. 2012 - Busa della Segala - Pozza dell'Ortigara, attendendo a lavori difensivi. Il 2 agosto, la 141a compagnia sostituisce, sulle trincee fronteggianti M. Cucco di Pozze elementi del "M. Clapier", mentre la 92a e 142a si trasferiscono a sud di M. Lozze. Il 9, la 141a cede la linea ad altri riparti e va ad accamparsi a Malga Fossetta. Destinato quale riserva di gruppo, il 20 agosto il "M. Baldo" si porta tra q. 1864 e Busa del Sorze inviando la 142a al bosco Mitterwald; riparti attendono alla sistemazione difensiva della linea di resistenza tra Cima delle Saette - q. 1826 - q. 1827. Dopo una permanenza di quasi un mese in tale località, il battaglione si trasferisce nuovamente a Malga Fossetta ove, impiegato in lavori stradali, trascorre il resto dell'anno.
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Ai primi di gennaio, presidia la linea di vigilanza Busa dell'Orco - Busa della Crea - Buse Magre e per due mesi permane su tali posizioni, in condizioni disagiate, a causa del freddo e delle abbondanti nevicate. Il 6 marzo, sostituito dal "Verona", scende a Roccolo Catagno e per Primolano, Solagna raggiunge Crespano; in tale località attende fino all'11 maggio alla preparazione dei sui riparti. Chiamato sugli altopiani, lascia Crespano e sosta fino al 22 maggio a Semonzetto; in tal giorno si trasferisce a Cismon, il giorno successivo a Tezze ed il 24 giugno ad Osteria alla Barricata. Fervono intanto gli ultimi preparativi per l'attacco a M. Ortigara al quale il "M. Baldo" dovrà partecipare. Nella notte sull'8 giugno, si porta sul rovescio di Cima del Campanaro per l'imminente azione; il 10 infatti, dopo violenta preparazione delle nostre artiglierie, rincalzando il "Bassano" (che ha il compito di occupare q. 2101 ed il passo dell'Agnella), muove con questo all'attacco delle difese nemiche e, dopo violenta lotta, gli alpini penetrano nelle trincee avversarie del passo dell'Agnella. Lasciati pochi uomini a presidiare il passo, la 92a compagnia punta verso q. 2101, ove l'avversario oppone seria resistenza; col sopraggiungere della 141a vengono rinnovati gli sforzi e ben presto il nemico, costretto a ripiegare, cede alla pressione dei nostri, i quali proseguendo nell'avanzata, tentano l'occupazione di M. Castelnuovo. Qui gli Austriaci, coi rinforzi ricevuti e con numerose mitragliatrici, oppongono strenua resistenza. La lotta continua sanguinosa per più ore finchè gli alpini, decimati, ripiegano su q. 2101. Nella stessa sera del 10, i resti del "M. Baldo", sostituiti dai battaglioni Val d'Ellero e M. Clapier, scendono a presidiare q. 2003 e passo dell'Agnella, finchè la mattina del 13, rilevati dai fanti del 4° reggimento, si portano a Malga Moline per riorganizzarsi. Le operazioni, per completare l'occupazione di M. Ortigara, vengono riprese il 18, in tal giorno il "M. Baldo" torna al suo posto di combattimento per procedere unitamente al "Verona", all'attacco di q. 2105. Alle prime ore del 19, dopo che le nostre artiglierie avevano seriamente danneggiate le difese avversarie, gli alpini puntano decisamente sull'obiettivo e, con impeto travolgente, piombano sui difensori che, dopo breve ma penosa lotta, vengono costretti alla resa. Ben presto però sulle posizioni conquistate si rovescia violento il fuoco delle artiglierie aumentando, così, le perdite dei riparti. Il battaglione, dopo aver proceduto alla sistemazione difensiva della linea, all'alba del 20, sostituito dal I/10° fanteria, torna a Malga Moline. Nella notte sul 25, poichè, con un attacco di sorpresa, il nemico è riuscito a travolgere la nostra difesa ed a riprendere posseso del terreno perduto, il "M. Baldo" accorre per contrattaccare, in direzione del costone Ponari, ma ogni tentativo è vano e ripiega tra Pozza dell'Ortigara e q. 1912, ritornando nella giornata del 26 ai precedenti accantonamenti di Malga Moline, ove viene impiegato in lavori sul tratto di fronte Busa Fonda di Moline - M. Fasolo - Pettine. Il 9 luglio va a presidiare la linea di vigilanza: Pozza dell'Ortigara - Busa dell'Orco da dove, il 22, destina la 92a compagnia sulla linea di resistenza posta sul rovescio di q. 1912 - M. Lozze. Il 17 agosto, in seguito a nuova sistemazione della fronte, ripiega sul rovescio di M. Cucco di Moline ed ivi attende a lavori. Il 10 ottobre scende a Roccolo Cattagno ed il 23 rileva il battaglione M. Mercantour dalla posizione di rincalzo a sud di q. 1807 - q. 1762 - Pozza della Terra Nera. Il 7 novembre, in conseguenza della situazione creatasi sulla fronte dell'Isonzo, il "M. Baldo" riceve l'ordine di dirigersi verso la Contrada Marcesina per proteggere il ripiegamento delle truppe dell'altopiano. Nella notte infatti, lasciato un velo di pattuglie sulle posizioni, inizia il movimento e si trasferisce sulla prestabilita linea, tra M. della Forcellona - Corda di Marcesina - M. Brustolae, in collegamento a destra col battaglione Vestone ed a sinistra con riparti della 23a divisione. Nel pomeriggio del 12, ripiegando per la valle Maron, si disloca tra il Forte Lisser ed il M. Chempele e nella notte, dopo aver respinto forti pattuglie avversarie, retrocede su Lazzaretti, ove giunge al mattino del 14. In tal giorno, posto alla dipendenza della 29a divisione, raggiunge Foza e sale poi in linea alla Casera Meletta davanti da poco caduta in mano al nemico. Il "M. Baldo" lanciato al contrattacco, riesce, dopo accanita lotta, a riconquistare vari elementi di trincea e, malgrado la tenace attività avversaria, vi si sostiene fino al giorno successivo. La crescente pressione nemica, però, lo costringe, poi, a ripiegare in val Miela. Sostituito dai fanti del 129° reggimento, raggiunge Foza; il 17 si porta sul rovescio di M. Tondarecar, nella giornata del 21 e del 22 rinnova gli attacchi alle Melette, contraccando l'avversario al "Torrione" di M. Fior e costrigendolo ad abbandonare la posizione con la perdita di 80 prigionieri e di 2 mitragliatrici. Il 24 torna nuovamente a Foza dislocandosi, poscia, a sbarramento del ponte di val Miela, con la 141a compagnia alla testata della valle stessa. Al mattino del 26, il battaglione, per la val Frenzela e Valstagna, raggiunge Sarzon ed il 30 si pone a difesa dello sbarramento di Valstagna schierando le sue compagnie tra Carpanè - Lora alta - Lora bassa - C. Niccolini. Il 4 dicembre, in seguito ad ordine del I raggruppamento alpini, le compagnie 92a e 141a vengono a Lazzaretti e schierate sulla linea tra q. 912 - Lazzaretti - Sasso Rosso. Nella notte la 142a si porta all'imbocco della val Capra a sbarramento dellla val Vecchia. Il nemico, che da più giorni bombarda le nostre difese, attacca M. Fior - M. Tondarecar - M. Badenecche riuscendo ad occupare quest'ultimo e M. Miela e ad infiltrarsi nelle nostre posizioni. Il battaglione ripiega in direzione di Valstagna, ma, giunto sulla strada di Foza, viene incaricato di difendere la linea tra Croce di S. Francesco - val Vecchia - q. 764. Ivi attende a lavori di difesa fino al 10 dicembre, nel qual giorno si trasferisce ad Oliero, poscia a Campese, per procedere al riordinamento dei suoi riparti. Dal 15 al 18 si sposta in val dell'Olier (Le Casarette - Col Ventidueore - q. 764 - C. Mattietti), quindi, il 19, a Col Moschin (Casera Pra Piolo). Al mattino del 20, mentre la 141a viene posta a rincalzo dei fanti del 253°, destinati all'attacco di Col Caprile, la 142a riceve l'ordine di concorrere all'azione, disponendosi in linea a C. Braghesa. Nello stesso giorno, dopo breve ma intenso bombardamento, la 142a inizia il movimento, ma, giunta a Casera Menegugia, è costretta ad arrestarsi, causa la viva reazione avversaria; eguale difficoltà incontra la 141a, finchè, ridotte, di numero, le due compagnie vengono sostituite da riparti dello "Stelvio" e fatte ripiegare a Casera Pra Piolo, quindi sotto i roccioni di C. Gennari, ove tutto il "M. Baldo" si riunisce per la sistemazione della linea C. Gennari - Col Moschin.
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Il 10 gennaio, il battaglione, destinato nuovamente in prima linea, si porta ad Oliero e nella notte sul 12 occupa le difese alla testata di val Sasso (q. 1039 - costone di val Scura - val Frenzela) rilevandovi riparti del 254° fanteria. Intensa è l'attività del "M. Baldo" sulle citate posizioni; il 28, predisposta una nostra azione per la riconquista di M. di Val Bella, di Col del Rosso, e di Col d'Echele, esso, in unione alle compagnie 46a e 49a del "Tirano", attacca tra C. Ruggi e q. 1039. Ostacolati dapprima dalla forte resistenza nemica, gli alpini, dopo rinnovata preparazione delle nostre batterie, con decisa azione si impadroniscono di C. Ruggi e vi si rafforzano. Rincalzati poi dalla 141a e dalla complementare del "Sette Comuni", si spingono olte, strappando al nemico q. 1039, sino allo strapiombo della val Frenzela. Per la bella condotta il battaglione viene citato sul bollettino di guerra del Comando Supremo. Il 4 febbraio occupa la linea di sbarramento a Valstagna (fra Col d'Astiago, Lora alta e Lora bassa); nella notte sul 26 si porta a Campese per iniziare un turno di riposo. Il 1° marzo è a Schiavon, il 3 a Sandrigo, il 12 a Caldogno (Vicenza). Il 31 maggio, ultimata la sua preparazione, il battaglione si trasferisce nei pressi di Villa Raspa; il 15 giugno nella zona ad est di Valle S. Floriano (Marostica) ed il 17 a C. Cornaro, passando alla dipendenza della 4a armata. Il 25 riceve l'ordine di presidiare la linea dei capisaldi tra Col Fenilon - Col Fagheron, il 2 luglio si tiene pronto a sostenere le truppe che attaccano Col del Miglio ed all'alba del 4 raggiunge Capitelli (nord di Marostica) in riserva, finchè il 25 si sposta a C. Costa Romanella (nord di Lavarda) ove accampa. In tale località il "M. Baldo" permane fino al 23 settembre, nel qual giorno torna in prima linea tra Cima Echar e Costalunga. Il 5 ottobre la 92a compagnia viene rilevata dalla 57a del "Verona" e nella notte sul 9 il battaglione cede le posizioni al I/13° fanteria e raggiunge Breganze (Contrada Maglio). Nell'imminenza dell'offensiva di Vittorio Veneto si sposta nei dintorni di Bassano e quindi a sud delle colline di Asolo. Il 24 riceve il preavviso che, nella notte successiva, le truppe del I raggruppamento, dal quale dipende, devono forzare il Piave, avendo per obiettivo le alture di Valdobbiadene. Il 25 il battaglione passa in riserva divisionale ed il 26 è pronto a portarsi sulla sponda opposta del fiume, ma causa la rottura del ponte, solo il 29 può effettuare il movimento. Collagato a sinistra con truppe francesi ed a destra col "Verona", il giorno 20 attacca M. Balcon ed occupa M. Orsere. Al mattino del 31 si dirige su M. Zogo estendendo, in seguito, l'occupazione fino al Piave. Nella notte sul 3 novembre il "M. Baldo" si trasferisce, infine, a Marziai ove sosta per il concluso armistizio.
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