Il 27 maggio, a Ravascletto (Zona Carnia), con gli elementi dell'XI e del XII skiatori e del plotone skiatori del "Moncenisio", viene costituito il IV battaglione dell'8° reggimento alpini, che, il 9 giugno, assume la denominazione di "M. Nero". Dopo un breve periodo di istruzioni, durante il quale le compagnie vengono impiegate anche per lavori e per traino di artiglierie, il 1° luglio il battaglione inizia la sostituzione in linea dei riparti del "Pinerolo" ed il 3 è dislocato tra q. 2705 - q. 2619 - le Cialderate - Pizzo Collina - val di Collina - Casera Collinetta - Cresta Verde - Zellonkofel - Vetta Chapot. Fino all'inizio dell'offensiva austro - tedesca, il "M. Nero" rimane in Zona Carnia, presidiando successivamente le posizioni di prima linea nelle regioni dello Zellonkofel, di M. Pal Grande, di M. Croce, del Freikofel e di M. Pal Piccolo. Il 25 ottobre le sue compagnie sono dislocate nelle trincee di Cresta Verde - Zellonkofel - selletta Freikofel - passo del Cavallo. Iniziato il ripiegamento delle truppe del XII corpo d'armata, il 28 ottobre i riparti lasciano la prima linea e con successivi spostamenti, la sera del 29 si riuniscono a Villa Santina. Il 30 il battaglione prende posizione a nord di Enemonzo, la sera, per Ampezzo e Forni di Sotto, raggiunge Casere Miezzevie. Nelle prime ore del giorno successivo gli viene affidata la difesa della regione di M. Zauf (Casere Giaveada, Fantignelles e Costapaton), ove rimane fino al mattino del 4, il 5 è nei pressi del passo di Mauria. Con i battaglioni Tolmezzo, M. Assietta e M. Nero viene costituito un gruppo tattico, che, il mattino del 7, inizia la marcia in direzione di Vallesella e di Pieve di Cadore. In seguito all'occupazione, da parte del nemico, del passo di Mauria, il gruppo, che ha già inviato il "Tolmezzo" tra Col Torondo e Col Magnente, riceve ordine di provvedere allo sbarramento della valle del Piave, nei pressi della stretta di Vallesella. Pertanto il "M. Assietta" prende posizione sulla sinistra del fiume fino al M. Piduel ed il "M. Nero" si schiera sulla destra nei pressi di Domegge. L'avversario, avuto ragione dei nostri riparti di copertura, avanza rapidamente e la mattina dell'8 attacca il battaglione, che, a stento, riesce a sottrarsi all'accerchiamento, raggiungendo Perarolo. Il mattino del 9 il "M. Nero" sosta brevemente a Castello Lavazzo per poi proseguire per Longarone, ove si riunisce all'"Assietta". L'avversario, che ha raggiunto il Piave, apre il fuoco contro le nostre truppe. Mentre alcuni riparti fanno fronte alla nuova situazione, i due battaglioni ricevono ordine di puntare, lungo la rotabile, su Belluno, però, appena oltrepassato Villanova, vengono fatti segno a tiri di mitragliatrici che, infliggendo gravi perdite, impediscono ogni movimento. Gli alpini, allora, per sottrarsi alla stretta nemica, cercano una via di salvezza per i monti. Il 10, gli avanzi del "M. Nero" sono tra Sedico e Bribano, l'11 tra Cismon ed Arsiè, il 13 tra Contrada Guerniere e Case Pozzato. Il 18 il battaglione è disciolto ed i suoi elementi passano a rinforzare il "Tolmezzo".
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